La Provincia sostiene che l’essiccatoio va messo in regola

Selvazzano Cereali deve dotarsi delle autorizzazioni per l’emissione di sostanze nell’atmosfera
Di Sergio Sambi
BELLUCO AZ AGRICOLA LA SELVAZZANO CEREALI SELVAZZANO
BELLUCO AZ AGRICOLA LA SELVAZZANO CEREALI SELVAZZANO

SELVAZZANO. La Provincia di Padova ha preso posizione nei confronti dell’impianto di essiccazione del mais di via Vegri. È arrivata ieri la risposta della presidente Barbara Degani all’interrogazione presentata il 6 settembre scorso dal consigliere provinciale del Pd, Boris Sartori.

Nel documento della Provincia è evidenziato il fatto che, a seguito dei sopralluoghi effettuati, i tecnici dell’Arpav hanno appurato che i titolari della azienda che commercializza il mais non erano in regola con le autorizzazioni all’emissione di sostanze nell’atmosfera. Per questo genere di impianti, sia mobili che fissi, è necessario infatti dotarsi di particolari attestati di idoneità che vengono rilasciati esclusivamente dalla Provincia.

La protesta contro l’impianto “a produzione fissa” era partita da un gruppo di residenti, riunitisi poi in comitato, che si erano lamentati per i rumori assordanti e per le polveri sottili prodotti dall’essiccatoio della azienda agricola Selvazzano Cereali di Gianni Martinello in via Vegri, una situazione che andava avanti da diverso tempo e per la quale il consigliere Sartori si era reso portavoce.

«Dopo aver verificato di persona la presenza di tali rumori e aver avuto la conferma della carenza di autorizzazioni», esordisce il consigliere provinciale Sartori, «sono rimasto in attesa di conoscere le mosse della Provincia. Ora sono tranquillo perché ho saputo che l’azienda si è attivata subito per mettersi in regola e la pratica è in corso. L'obiettivo non era certamente quello di fare chiudere un'attività economica», continua Sartori, «bensì quello di garantire che tutti operino all'insegna della legalità e del rispetto delle norme vigenti, al fine di evitare che tutte le attività economiche che operano con rigore, subiscano la concorrenza sleale di pochi. Con le autorizzazioni regolari», conclude il consigliere del Pd, «saranno anche tutelati i cittadini, poiché sarà possibile monitorare costantemente le emissioni».

Dal punto di vista delle autorizzazioni comunali, invece, risultano essere state presentate a suo tempo le domande per ottenere la concessione e il rilascio delle pratiche edilizie necessarie per la modifica o la trasformazione degli immobili che ospitano l’impianto di essiccazione dei cereali. Ad oggi le pratiche sono in istruttoria e a breve dovrebbero essere perfezionate, permettendo all’azienda di portare a termine l’iter burocratico.

La messa a norma degli impianti di essiccazione per i cereali, secondo la Coldiretti, risulta difficilmente attuabile per le imprese agricole e, spesso, a costi insostenibili.

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