La Rocca, guai in passato con la giustizia

TOMBOLO. Tombolo in subbuglio, in paese non si parla d’altro, tutti alla ricerca di qualche dettaglio che possa fare luce sulla vicenda che al momento vede coinvolto l’ex sindaco Angelo Berno. Ma l’inchiesta non ha messo nei guai solo lui. Nel mirino c’è soprattutto Giuseppe La Rocca, 50 anni, sposato, tre figli; l’uomo, originario di Napoli, abita in via Sant’Antonio a Tombolo. Su di lui più di qualcuno avrebbe di che recriminare. Del resto, non è la prima volta che La Rocca si trova a vivere l’esperienza poco piacevole degli arresti domiciliari: in passato è stato infatti già arrestato per reati contro il patrimonio e la persona; tutte vicende che, per lo più, hanno avuto come epicentro il territorio padovano. Nell’ultimo periodo il suo lavoro si sarebbe invece concentrato tra il Trevigiano e il Friuli. Il suo nome era noto anche ad alcuni cittadellesi, che ora si tolgono qualche sassolino dalla scarpa: «Non ha certo lasciato un buon ricordo e si è beccato qualche segnalazione alla guardia di finanza», racconta uno di coloro che ci ha rimesso «Mi sono visto volatilizzare un migliaio di euro per un lavoro che avevo prestato. C’è stato un fallimento e quando ho cercato di capire con chi avessi a che fare per riavere quanto mi spettava, ho scoperto che era titolare di decine di aziende. Una situazione confusa, una perfetta fregatura. Faceva sparire strumenti e macchine, si intestava le aziende, non pagava i fornitori e le faceva fallire. Non va bene, non si può lavorare così, ci vuole onestà. Insomma», conclude il cittadellese che sarebbe finito nella rete opaca di La Rocca, «quest’uomo non ha una bella fama. Mi risulta abiti a Tombolo da una quindicina di anni».
Tra gli indagati per concorso in bancarotta, c’è un’altra famiglia di Tombolo: Lina Petrin, 61 anni, e i figli Alberto e Anna Andretta; mobilieri, che fino a qualche anno fa avevano l’attività a San Martino di Lupari, si sono poi trasferiti a Cadoneghe. E le forze dell’ordine indagano su un altro tombolano “di importazione”: Juan Carlos Clarence Pereyra, 56 anni, uruguaiano. Da quel che sarebbe emerso finora, Pereyra - con La Rocca, Carlo Bortoletto, 55 anni, di Abano Terme e Dino Turrin, 38 anni, di Cadoneghe - ha condiviso la titolarità della società Edil Restauri di via San Francesco a Tombolo, fallita il 4 marzo 2011. (s.b.)
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