La serie B con i granata poi l’avvicendamento

CITTADELLA. Era l’11 giugno 2000 e sul prato del Bentegodi di Verona andava in scena la finale dello spareggio playoff di Serie C/1 fra Brescello e Cittadella. Finì 1-1, con gol rocambolesco di Achille Mazzoleni al 47’ della ripresa, in pieno recupero, e in virtù di quel risultato, per la migliore posizione in classifica al termine della stagione regolare, i granata di Ezio Glerean conquistarono la loro, prima storica promozione in Serie B. Ad abbracciarli, ebbri di felicità, c’erano Angelo Gabrielli, il presidentissimo e fondatore della società, e Piergiorgio Gabrielli, numero uno del club dal 1995.
Quello fu il capolavoro tecnico-tattico di un allenatore spregiudicato, che giocava con il 3-3-4 e che stupì l’Italia intera, e di un duo dirigenziale, padre e figlio, che viveva in simbiosi calcistica, anche se il carattere di entrambi era molto forte e le discussioni, come in tutte le buone famiglie, erano all’ordine del giorno. L’8 giugno 2008 il Citta ritrovò la Serie B nel memorabile spareggio playoff di Cremona, vinto 3 a 1 dopo che all’andata, al Tombolato, i grigiorossi lombardi avevano fatto bottino pieno, di misura (1-0). In panchina, accanto a Claudio Foscarini, lo stratega di quel trionfo, c’era ancora papà Angelo, con le cannette dell’ossigeno infilate nel naso perché non stava più bene. Era tornato sulla tolda di comando sei anni prima.
Angelo morì il 30 luglio 2009, all’età di 83 anni, e il timone della società, per suo volere, venne preso da Andrea, fratello di Piergiorgio, che di calcio prima non si era mai occupato. Da quel momento è iniziata un’ascesa prepotente del Citta nel calcio italiano, caratterizzata da ben 11 partecipazioni al campionato cadetto nelle ultime 12 stagioni, con l’eccezione del torneo di Lega Pro del 2015/16, dominato in lungo ed in largo grazie al lavoro intelligente della proprietà e alle capacità del nuovo allenatore, Roberto Venturato, tirato fuori dalla... naftalina dal direttore generale Stefano Marchetti. Il 18 aprile 2016, con il successo sul Pordenone (3 a 1), Iori e compagni centrarono la terza promozione in B nella storia del club. In questa continua salita, adesso, il sogno della Serie A non sembra più un’utopia, ma una concreta possibilità, non materializzatasi per poco a Verona il 2 giugno scorso, nella finale playoff con i gialloblù. —
S. E.
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