La vita in quartiere nel racconto di una sua abitante

PORTELLO Questo pomeriggio dalle 17.30, nella Casa di Accoglienza «Santa Rita da Cascia» in via Santa Maria in Conio 10 (nel cuore del Portello), Antonietta Sambin presenta il libro autobiografico...
PD 11/02/01 G.M. (DA SACCO) PORTELLO CHIUSO AL TRAFFICO (COMELLO)
PD 11/02/01 G.M. (DA SACCO) PORTELLO CHIUSO AL TRAFFICO (COMELLO)

PORTELLO

Questo pomeriggio dalle 17.30, nella Casa di Accoglienza «Santa Rita da Cascia» in via Santa Maria in Conio 10 (nel cuore del Portello), Antonietta Sambin presenta il libro autobiografico di Erika Bolzan, «Alla ricerca di un amore impossibile», edito quest’anno da Grasso. Durante l’incontro sono previste alcune letture di Tiziana Grillo e testimonianze di Luigi Nardo ed Armenio Vettore (presidente dell’Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma, cui sono devoluti i diritti dell’autrice derivanti dalla vendita). Il libro racconta la singolare vita iniziata dall’autrice nel borgo Portello del secondo dopoguerra con la straordinaria famiglia dei genitori adottivi, in un contrasto di sentimenti naturali.

Ma in realtà è una chiave di lettura per invitare il rione a vivere i propri spazi contro il degrado che minaccia di attanagliare il Portello. L’evento è aperto a tutti ed è organizzato dall’Associazione Progetto Portello con la collaborazione dell’Osservatorio Città di Padova, dell’Ordine dei Padovani Eccellenti (di cui l’autrice fa parte) e della Casa di Accoglienza Santa Rita.

L’ingegnere Alberto Bernardini, presidente dell’Associazione culturale Portello, è uno dei cuori pulsanti della rimonta dei residenti. Con tatto da signore e lungimiranza da professore si ostina caparbiamente ad offrire a tutti i cittadini occasioni per stare insieme, conoscersi e frequentarsi. Perché la vita della collettività è il miglior antidoto alla microcriminalità. I pusher che “occupano” presuntuosamente l’arco della porta Portello, via Loredan, via Portello e via Belzoni, non sono la maggioranza. Avere paura significa gettare la spugna e accettare rassegnati il degrado. (e.sci.)

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