L’addio a Stefano tra le sirene

POLVERARA. Il paese ieri mattina si è stretto intorno al feretro di Stefano Cecconello per l’ultimo saluto. A una settimana di distanza dal tragico incidente che è costato la vita al trentatreenne sono stati in molti a partecipare alla cerimonia funebre. Il cielo è grigio sopra la chiesa parrocchiale di San Fidenzio. Non tutti riescono ad entrare, tanto che qualcuno è costretto a rimanere fuori sul sagrato. Tra i presenti molte sono le divise della Croce Rossa: sono i volontari che con Stefano hanno condiviso per anni i turni, prima a Piove di Sacco e poi a Padova. Lo aspettavano anche domenica scorsa con il suo sorriso e la sua voglia di vivere, ma la corsa di Stefano nel frattempo si era bruscamente interrotta sul sedile posteriore dell’auto della coppia di amici di cui a fine mese avrebbe dovuto essere uno dei testimoni di nozze. Uno scontro frontale con un’altra auto alle 2.15 di notte, lungo la Strada dei Pescatori a Codevigo, di rientro da Sottomarina. Stefano ha lasciato così mamma Manuela con la quale era tornato a vivere nella casa di via Pavane, i colleghi della Basso Arredamenti dove lavorava come arredatore, gli amici della pesca sportiva di cui era grande appassionato, i volontari della Croce Rossa con i quali condivideva il servizio come autista di ambulanze d’emergenza. Sulla bara i fiori hanno lasciato spazio alle magliette della Croce Rossa e dell’associazione degli amici pescatori. Al termine del rito la bara di Stefano è stata salutata per l’ultima volta proprio dai fischietti da pesca e dalle sirene delle ambulanze. Quindi la processione sino al vicino cimitero dove Stefano riposerà vicino alla tomba dell’amato papà Loredano, scomparso tre anni fa. L’amico di sempre, Dennis Romanato, insieme alla fidanzata Ilaria Marchi, era tra folla. Sono stati gli ultimi a vederlo vivo. «Il dolore per la perdita di Stefano» ribadisce Dennis « è incolmabile. Per noi era come un fratello che rimarrà sempre nei nostri cuori. Abbiamo sentito oggi tanta solidarietà e una grande partecipazione che ci ha un po’consolato. L’abbraccio con mamma Manuela è stato per noi commuovente e sincero: ringraziamo il Signore per questo affetto che continua e che siamo certi durerà per sempre».
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