L’atroce fine di Giulia soffocata dal suo sangue
SANTA GIUSTINA IN COLLE. Emerge un altro drammatico particolare legato alla morte di Giulia Spinello, la ventunenne di Santa Giustina in Colle, agganciata dal Suv guidato da Fiorenza Benetton, 63 anni di San Giorgio delle Pertiche e trascinata per oltre tre chilometri e mezzo. Giulia è morta soffocata dal suo sangue, in seguito a un’emorragia interna provocata dal trauma dell’investimento. Già era emerso che non era morta subito, anzi. Il decesso era arrivato nel cortile dell’abitazione della sua investitrice. Come può essere arrivata la morte per soffocamento?
«Una contusione importante a livello del polmone, giunta anche dopo aver battuto ripetutamente il torace, può portare a un sanguinamento che invade l’albero respiratorio e causa la morte», spiega il dottor Andrea Vianello, direttore di Fisiopatologia respiratoria. «Ovviamente, non conoscendo nel dettaglio il caso specifico», aggiunge il medico, «la mia è solo una ricostruzione di quel che può essere successo. Una costola fratturata può aver perforato la pleure, inondando il polmone e bloccando la respirazione. È praticamente impossibile poter dire in che tempi sopraggiunga la morte, visto che dipende da caso a caso. È tutto legato all’entità del trauma». Sempre dall’autopsia è emerso che la ragazza ha riportato la frattura di un femore e un taglio alla testa. Entrambe le ferite sono state ritenute non mortali.
Sono state depositate anche le analisi del sangue prelevato alla conducente dell’auto. È emerso che Fiorenza Benetton, aveva sì assunto dei farmaci contenenti le Benzodiazepine, ma non era in stato catatonico, anzi. Era lucida e in sè. Le percentuali rinvenute nel sangue della donna, dopo accurati esami eseguiti dalla dottoressa Favretto dell’Istituto di medicina legale, hanno evidenziato una semplice presenza del principio attivo, traccia minima di farmaci antidepressivi, tali da non alterare i riflessi alla guida. D’altronde, di essere stata assolutamente lucida e presente, al momento dell’incidente, lo aveva detto lei stessa, di fronte al giudice delle indagini preliminari Cristina Cavaggion.
Ieri mattina il sostituto procuratore Benedetto Roberti ha incaricato per la consulenza dinamica sull’incidente il perito Agostino Chinello. Il consulente esaminerà la Jeep Grand Cherokee. Nella terribile corsa Giulia ha sfregato il manto stradale dal dorso in giù (ecco perché ha perduto prima le scarpe, poi i pantaloni e la biancheria), mentre la testa e la fascia alta della schiena risultavano sollevate. La Procura ha fatto sequestrate le cartelle cliniche della conducentedell’auto, per cercare di definire nel dettaglio la sua situazione fisica.
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