Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi

Duecento opere dalla collezione privata del critico
Di Eliana Mogorovich

di Eliana Mogorovich

Una prestigiosa collezione privata che si apre al pubblico. Una mostra itinerante che dopo aver toccato Osimo e Cortina è giunta nel capoluogo regionale. Con le sue duecento opere, “Le stanze segrete di Vittorio Sgarbi” si configura come un Bignami della storia dell’arte italiana dalla fine del Quattrocento alla metà del secolo scorso, ridisegnando la geografia delle varie scuole regionali della Penisola. Dipinti, disegni e sculture appartenenti alla collezione privata di Vittorio Sgarbi sono esposti fino al 20 agosto nell’ex Pescheria, al Salone degli Incanti sul lungomare di Trieste (Riva Nazario Sauro). E in omaggio alla città giuliana, accanto ad autori come Francesco Hayez, Nicolò Pisano, Garofalo, Guercino, Artemisia Gentileschi, spuntano le opere di artisti triestini tra cui Giuseppe Bernardino Bison, Giuseppe Tominz, Umberto Veruda, Arturo Rietti, Attilio Selva, Giovanni Zangrando, Arturo Nathan, Leonor Fini, Edgardo Sambo e Carlo Sbisà. Il curatore Pietro Di Natale ha inteso così restituire l’idea della centralità culturale delle collezioni private, luogo simbolico dell’interiorità del proprietario.

“Le stanze segrete”, che Vittorio Sgarbi ha dedicato alla madre Rina Cavallini, si visita dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 mentre il sabato, la domenica e i giorni festivi osserva orario continuato dalle 10 alle 19.

Per informazioni: lestanzesegretedivittoriosgarbi.it.

A completamento della rassegna, il Civico Museo Sartorio ospita una mostra, curata da Vittorio Sgarbi e Lorenza Resciniti, incentrata sui dipinti e sulle sculture più emblematici della casa museo e della collezione dei Civici Musei di Storia ed Arte. A ingresso gratuito, la mostra può essere visitata martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle13, venerdì e sabato dalle 16 alle 19, domenica e festivi dalle 10 alle 19. www.museosartoriotrieste.it.

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