L’ex psichiatrico in attesa di rilancio

Ad oggi gran parte dell’ospedale ai Colli versa in grave stato di abbandono e il destino dell’ex ospedale psichiatrico provinciale rimane incerto. Dopo il fallimento della Fondazione Casa ai Colli, associazione che aveva l’obiettivo di raccogliere fondi per la ristrutturazione, l’ambizioso progetto di rilancio è bloccato. La grande sfida portata avanti dall’ex dg Urbano Brazzale era modernizzare quasi 30 mila metri quadri di superficie coperta, più giardini e parcheggi. Sette i padiglioni di proprietà dell’Ulss 16 che aspettano di essere rinnovati. L’idea è di creare una cittadella della diagnostica con attività di day hospital e day surgery, servizi di riabilitazione, screening e ambulatori. Il progetto è stato presentato nel gennaio 2014, alla presenza del governatore Zaia, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, dell’ex sindaco Ivo Rossi e del presidente della Fondazione Cariparo Antonio Finotti. Ad avviare la colletta per la sanità padovana è stata proprio la Fondazione Cariparo offrendo un contributo di 1,7 milioni di euro. Altri 50 mila euro sono arrivati da varie associazioni padovane e poi nient’altro. È risultato insufficiente il budget raccolto dagli “ambasciatori” della Fondazione Casa ai colli, formati ad hoc dall’Usl grazie a un corso intensivo di marketing. Così, dopo un anno, il professor Giampiero Giron ha lasciato la presidenza della Fondazione Casa ai Colli. Nonostante le infelici condizioni strutturali della maggior parte dei padiglioni del nosocomio di Brusegana, le attività socio-sanitarie continuano a pieno regime. L’ospedale ai Colli è infatti sede del Dipartimento per le dipendenze: il Sert che ha in carico il maggior numero di pazienti del Veneto. La struttura ospita anche i servizi per la salute mentale, per la disabilità, per la famiglia e l’infanzia (l’equipe per le adozioni, l’equipe contro i maltrattamenti e abusi, ecc.). È attivo anche un poliambulatorio, il centro di medicina dello sport, un punto prelievi, il servizio di terapia antalgica. Il complesso ai Colli nasce come manicomio provinciale nel 1907. Ospitava 298 pazienti nel 1907, 499 nel 1910 e 926 nel 1950. L’ospedale psichiatrico padovano era una struttura all’avanguardia per i tempi perché aveva abolito l’utilizzo dei mezzi di contenimento come camiciole, manicotti, cinghie e catene. La situazione cambiò con la legge Basaglia. Nel 2000 l’ospedale Psichiatrico venne chiamato ospedale ai Colli.
Elisa Fais
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