«L’Expo Bici deve restare guardando oltre confine»

«Expo Bici non deve lasciare Padova. La città del Santo si trova nel cuore geografico del distretto della bicicletta che, da sempre, è rappresentata dalle province di Padova, Treviso e Vicenza».
A parlare così è Renzo Fornasiero, responsabile del settore export della Cna (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), guidata da Matteo Rettore e Guerrino Gastaldi e “numero uno” per quanto riguarda i rapporti della manifestazione annuale della fiera dedicata alle due ruote con le aziende produttive del settore (tra cui le notissime Olimpia, Italwin e Bottecchia di Padova, Pinarello di Treviso e Campagnolo di Vicenza. «Naturalmente la kermesse delle bici, che deve restare una manifestazione riservata agli operatori professionali e aperta al pubblico al massimo un solo giorno, non deve restare la stessa di oggi» aggiunge Fornasiero, «Expo Bici deve imparare a parlare anche tedesco, francese, inglese e spagnolo. In pratica deve diventare più internazionale. Specialmente adesso, dopo la cancellazione dal calendario fieristico nazionale dell’Eicma di Milano (veniva visitata sempre anche da Silvio Berlusconi), la nostra fiera deve saper fare una concorrenza leale ancora più agguerrita a quella che, ogni anno, si tiene a Friedrichshafen, sul lago di Costanza nella Germania meridionale che, ancora oggi, resta pur sempre la manifestazione del settore più importante e frequentata di tutta Europa». E Fornasiero insiste a “pedalare” anche su un altro, importante, percorso lungo il quale Expo Bici dovrebbe imparare a correre: «La nostra fiera, già nella prossima edizione, deve puntare molto di più sui rapporti con gli enti locali, Regioni in prima fila, e con il Ministero del Turismo per incrementare ulteriormente l’ampliamento delle piste ciclabili sia nelle città che nei piccoli paesi e per diffondere ovunque, sia in pianura che in montagna, il turismo in sella alla due ruote. Come mai, infatti, in Paesi più freddi dell’Italia, come, ad esempio, in Austria, Germania, Belgio e Olanda, il turismo su bici trova un largo consenso ovunque, mentre nella nostra penisola siamo ancora alle prime pedalate? Questo dovrebbe essere anche il nuovo ruolo culturale di Expo Bici che potrebbe (e dovrebbe) essere curato più attentamente dagli organizzatori».
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