«Libri gender, no crociate» I parroci sono per il dialogo

Don Pierangelo Valente (Voltabarozzo): dirò che dissento, ma ascolto Don Scandellari (S.Prosdocimo): la posizione del sindaco non mi meraviglia
Di Cristina Genesin
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROCESSIONE DEL SANTO, BITONCI E VOLTAN
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - PROCESSIONE DEL SANTO, BITONCI E VOLTAN

Questioni di genere, maschile e femminile: differenze sì o no a scuola e nei libri di testo? Il sindaco Bitonci ha detto la sua: è contrario alle cosiddette teorie gender che “aprono” alle famiglie “variegate” o arcobaleno con due mamme o due papà. E la Chiesa? Dai parroci, nessuna crociata, solo la volontà e il desiderio di capire e di confrontarsi. Almeno è la posizione della maggioranza dei sacerdoti alla guida delle comunità come riportato dalle testimonianze di don Pierangelo Valente, parroco di Voltabarozzo e di don Leonardo Scandellari, parroco nella centralissima chiesa di San Prosdocimo. Due preti nel territorio “più morbidi”, anzi aperti al confronto, rispetto alle posizioni espresse da qualche collega come il parroco di Sant’Ignazio a Montà che puntava a creare una scuola parentale ispirata ai valori tradizionali. E ha incrociato lo “stop” della Diocesi che ha diramato un equilibrato documento (a firma di don Lorenzo Celi) sulla “questione del gender” tenendo conto della complessità del tema. Anzi, indicando una serie di libri «per affrontare queste tematiche... attraverso una corretta informazione... così da poterci confrontare con chi propugna modelli interpretativi dell’umano diversi da quelli che il Vangelo propone».

A innescare la miccia l’annuncio della pubblica lettura prevista stasera dalle 19.30 nello spazio Buscaglione, nei Giardini della Rotonda, di una ventina di titoli “censurati” dal sindaco Brugnaro di Venezia. Secondo il sindaco Bitonci, di mamma e papà ce n’è solo uno o una. Don Pierangelo Valente, 82 anni di energie intellettuali che non si negano ad alcuna discussione, è parroco a Voltabarozzo da quarant’anni: «Oggi c’è anche una grande confusione perché ognuno dice la sua, ma non si può chiudere la bocca alle tante voci che esistono. Certo noi siamo chiamati a portare avanti i principi in cui crediamo e come parroco difenderò questi principi. Credo, tuttavia, nel confronto democratico: c’è da dire che spesso, oggi, chi si sente ”minoranza” tende anche a diventare un po’ arrogante. A ogni modo, è giusto ascoltare idee nuove, anche se le riteniamo sbagliate. Dirò che dissento, ma ascolto». Secondo don Valente, si ripropone la situazione analoga a quando si discuteva di aborto e divorzio. E allora le questioni si devono affrontare e non negare: «Oggi bisogna ragionare anche con queste nuove realtà. Ma nessuna crociata: inutile fare le barricate, serve un confronto democratico su temi che fanno tanto scalpore. Ecco il vero pluralismo».

Don Leonardo Scandellari è parroco di San Prosdocimo: ha raccolto l’invito del documento Diocesano: «Sono indicati alcuni libri interessanti per approfondire prima di prendere posizioni affrettate» ammette senza trascurare che «potrebbero essere utili degli incontri per noi preti e per la comunità cristiana visto che in gioco c’è il tema dell’educazione dei figli». Di una cosa, comunque, don Leonardo, è convinto: «Affrontare questi temi in chiave di contrapposizione, teoria del gender o teoria anti-gender, non consente un giudizio chiaro. Ho letto la posizione espressa dal sindaco e non mi meraviglia, così come la manifestazione di domani (la maratona di letture di stasera) mi sembra anch’essa una presa di posizione politico-culturale, certo legittima, provocata dalle polemiche delle ultime settimane. Ma così si resta su una logica di blocchi contrapposti in cui rischiamo di finire anche noi cattolici».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova