L’icona segreta di El Greco esposta a Treviso

TREVISO. Un’icona firmata da Doménikos Theotokópoulos, meglio conosciuto come El Greco, raffigurante San Demetrio, proposta da una piccola società d’asta francese come post-bizantina, si è rivelata autografa di El Greco grazie alle indagini commissionate dal collezionista tedesco che la possiede, a Mariella Lobefaro, che ha icurato una mostra in corso a Bellagio e che l’ha esaminta assieme a Lionello Puppi, che cura la mostra su El Greco attesa nei prossimi mesi a Treviso. L’icona entra così anche nel catalogo di “El Greco in Italia, Metamorfosi di un Genio”. £, in programma a Casa dei Carraresi dal 24 ottobre al 10 aprile prossimi, il più importante evento europeo sulla giovinezza de El Greco.
L’icona era stata acquistata on line e quando l’ha ricevuta il collezionista ha rilevato la scritta “Mano di Domenico”; quel Domenico sarebbe, secondo gli studiosi, proprio Doménikos Theotokópoulos. Per l’acquirente si trattava di un’opera “cretese postbizantina”; solo dopo il restauro, con la rimozione dello strato di vernice, è venuta alla luce la scritta. A muovere all’inizio le ricerche è stato il collezionista, che si è rivolto al museo di Atene dove un’altra icona, questa con certezza attribuita a El Greco e raffigurante San Luca, è custodita; da qui, gli è stato risposto che quella in suo possesso non poteva essere del grande artista. Non si è arreso, e si è rivolto a Mariella Lobefaro, che ha preso in custodia l’opera e si è mossa con grande cautela, considerando il gran numero di falsificazioni che sono state commesse negli anni nel nome di El Greco. Una volta entrata in possesso dell’icona, l’esperta ha chiesto la consulenza di Puppi, e si è arrivati all’attribuzione.
L’opera è stata esposta per un solo fine settimana a Bellagio, quindi ritirata e messa a disposizione degli studiosi. Sarà riproposta al pubblico nella mostra a Treviso, nella quale si vanno a esplorare gli anni giovanili dell’artista dallo sbarco a Venezia all'esperienza nella capitale. Non meno di 30 capolavori dei 40 conosciuti. Con adeguato contorno di opere di Tiziano e Tintoretto, ma anche degli altri pittori della scuola cretese attivi in Italia, da Michele Damascenos a Georgios Klontzas.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova