«Lo zio mi tocca»: bimba di 8 anni inchioda il parente che abusa di lei
La mamma s’è insospettita perché non voleva più andare a giocare dal cuginetto a S.Martino di Lupari La piccola le ha detto tutto, risultando credibile anche per i magistrati: chiesto il processo per l’orco

SAN MARTINO DI LUPARI. Non voleva più andare a casa degli zii per giocare con il cuginetto. E quando la mamma rinnovava la proposta, lei si schermiva. Poi con il passare dei giorni Anna, all’epoca dei fatti 8 anni
(nome di fantasia per tutelare la piccola nata nel 2008),
ha spiegato alla mamma: «Lo zio mi tocca». E i genitori, che vivono in un Comune della Castellana ai confini con l’Alta Padovana, si sono presentati nella stazione dei carabinieri di Castelfranco per la denuncia.
Poco meno di un anno d’indagine. E il pm di Padova, Roberto Piccione, ha chiesto di processare un operaio 29enne di San Martino di Lupari (nato nel 1989), zio acquisito della bimba: la moglie è la sorella della madre della presunta vittima. L’accusa? Violenza sessuale con l’aggravante di essere stata commessa nei confronti di una minore di 10 anni. Sarà il gup Margherita Brunello a pronunciarsi sulla richiesta l’1 marzo: l’imputato è difeso dall’avvocato Luca Dorella; i genitori della bambina sono pronti a costituirsi parte civile con l’avvocato Luciano Gazzola. La parola dell’uno contro la parola dell’altra. Eppure la piccola è stata ritenuta credibile per due ragioni: da una parte la valutazione di una psicologa che l’ha interrogata valutando la sua credibilità; dall’altro altri guai in cui è inciampato il 29enne, sia pure incensurato. L’imputato risulta indagato nell’ambito di un altro procedimento per atti sessuali: è accusato di aver palpeggiato alcune ragazzine incrociate per strada a San Martino. Un episodio ancora oggetto di verifiche investigative che, tuttavia, ha gettato qualche ombra. Due le aggressioni contestate, avvenute nell’estate del 2016 quando la piccola era andata a trovare il cuginetto, figlio dell’operaio. Tra un gioco e l’altro si era trovata da sola con lo zio. E lui avrebbe scoperto una parte intima e si sarebbe avvicinato al corpo della piccina. «Lo zio mi tocca» era stato lo sfogo della bimba con la madre. Dopo la denuncia, è scattata l’inchiesta. Il 5 agosto 2016 il pm Piccione ha convocato l’uomo in caserma a Castelfranco per l’interrogatorio. E lui si è avvalso della facoltà di non rispondere. La bambina è stata interrogata con il meccanismo dell’incidente probatorio che consente di raccogliere la testimonianza della vittima di un reato senza la necessità di sentirla in un eventuale processo. E ha ricostruito il film dell’accaduto davanti alla psicoterapeuta Baldan che l’ha ritenuta in grado di rendere una testimonianza.
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