«Lofra in salute, pronti a crescere»
Il presidente: «Cassa integrazione solo per gestire i cali stagionali»

TORREGLIA. «Siamo ricorsi alla cassa integrazione ordinaria per una trentina di giorni tra maggio e giugno, per circa 60 dipendenti a rotazione. Come tutte le aziende del settore del settore del “bianco”, ogni anno soffriamo di un calo di stagionalità a ridosso dell’estate. Lofra però è sana, non è in crisi, tant’è che abbiamo commesse per oltre 2.000 cucine, piani e forni da incasso da produrre entro settembre e abbiamo chiuso il bilancio provvisorio al 31 di maggio con un utile di 430.000 euro». Il presidente di Lofra Srl, l’iraniano Salehi Reza, snocciola i dati dell’azienda che da qualche anno ha sede a Torreglia e che dal 1956 produce elettrodomestici (soprattutto cucine) di fascia alta.
«Nei periodi di sofferenza l’azienda ha chiesto la cassa integrazione per 60 persone e non per 85 come», aggiunge il 59enne imprenditore che punta molto sul “made in Italy”. «Nel 2016 abbiamo assunto una decina di giovani con contratto di formazione, il nostro obiettivo è quello di espanderci soprattutto con il potenziamento delle vendite all’estero, dove oggi piazziamo il 70% del nostro prodotto».
Reza, che vive nella zona termale ed è in fabbrica tutti i giorni, dice di voler affrontare il mercato globale con nuovi prodotti che hanno chiesto all’azienda notevoli investimenti. «Stiamo progettando una cucina da 150 centimetri con doppio forno e una da 120 monoforno e una nuova linea di piani da incasso. Questo ci obbliga all’acquisto di nuovi strumenti di lavoro, sopratutto presse e stampi. Abbiamo potenziato la nostra presenza alle fiere internazionali del settore, come Colonia (Koelnmesse), Chicago (Neocom) e prossimamente al Kbis di Orlando, negli Stati Uniti d’America. Lofra produce su uno stabilimento di proprietà di circa 34.000 metri quadrati nella zona artigianale di Torreglia. Nel 2016 ha registrato una crescita di fatturato anche nel mercato Italia, da sempre il tallone d’Achille della fabbrica.
(g.b.)
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