L’ostello di Monselice cambia pelle e diventa hotel a tre stelle Camere singole e doppie

MONSELICE. L’ostello di Monselice si trasformerà in un hotel a tre stelle. Questa è la risposta dell’assessore al Turismo Francesca Fama all’interrogazione sul futuro dello stabile sollevata dal consigliere Rino Biscaro e appoggiata da tutti i consiglieri di opposizione.
A novembre 2019 è scaduto il contratto di appalto affidato alla cooperativa “Terra di Mezzo” e di conseguenza, date le condizioni in cui l’ostello versava, il Comune decide di chiuderlo per ristrutturarlo, predisponendo uno studio di fattibilità per poter capire gli interventi da attuare, pur mantenendo la destinazione di struttura ricettiva per turisti di passaggio e per il pellegrinaggio sociale.
Dopo un anno non sono giunte notizie sul futuro della struttura e per questo durante il consiglio comunale di giovedì è stata sollevata la questione. «È venuto meno un potenziale riferimento ricettivo per il turismo lento e sociale. A che punto si trova lo studio di fattibilità per il suo recupero?» chiede il consigliere Biscaro.
L’assessore al Turismo Fama, dopo alcuni sopralluoghi effettuati lo scorso anno, aveva portato avanti un prospetto per i lavori da eseguire per rimettere mano allo stabile che imperversava in condizioni critiche. «Abbiamo studiato dei target per la ristrutturazione, pensando al potenziale pubblico che avrebbe usufruito della struttura ricettiva» spiega Fama «le esigenze dei viaggiatori e dei pellegrini sono cambiate e la funzione di “ostello” non era più appetibile, per questo abbiamo deciso di orientarci verso un hotel a tre stelle, più adeguato ai tempi».
La struttura storica dello stabile non verrà alterata, ma le camere a 8-10 posti letto lasceranno lo spazio a camere singole o doppie, con uno standard diverso dal precedente. L’ex carcere di Monselice nel 1997 era stato soggetto ad un accordo in forma associata tra la Provincia e il Comune per essere trasformato in un ostello, per una somma di 201 mila 418 euro a cui si sommano i finanziamenti del Governo del 1998 per i percorsi giubilari, portando l’ammontare degli interventi a 2 milioni 840 mila euro.
Dopo quasi 20 anni, l’amministrazione Bedin sceglie di prendere una strada diversa per lo stabile. «Ci sono due percorsi per procedere alla ristrutturazione» continua Fama «Potremmo finanziare il recupero con finanziamenti europei o regionali, oppure scegliere di cederlo con una concessione ad un privato». Il progetto di fattibilità intanto è stato approvato dalla Soprintendenza e nei prossimi mesi l’amministrazione deciderà che strada intraprendere per il recupero della struttura turistica. La risposta dell’assessore però non ha convinto il consigliere Biscaro che ricorda l’importanza di questo luogo. —
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