Madonna da Gucci, mistero-Clooney
Vanity Fair annuncia Al Pacino e Joaquin Cortes. Vogue ancora incerta

Da sinistra: George Clooney Al Pacino e Madonna con la figlia Lourdes
VENEZIA.
Nell'attesa, si favoleggia. Si favoleggia dell'arrivo di Madonna in laguna, forse accompagnata dalla figlia-sosia Lourdes, di certo seguita da una dozzina di bauli Vuitton e preceduta dall'eco dei suoi capricci come l'acqua minerale per lavarsi i capelli, la palestra nella suite e gli ombrellini per non prendere il sole nemmeno quando va a fare shopping. Per la realtà è questione di giorni e più precisamente del primo settembre, quando Madonna sbarcherà al Lido e non ce ne sarà per nessuno. Attesa in Sala Grande alla presentazione del suo film «W.E.», Madonna sarà la guest star la sera del 2 settembre ai Granai della Giudecca dove Gucci sta apparecchiando la festa del «Gucci Awards», abbandonando per quest'anno l'atrio di Palazzo Grassi. Decisamente più blindabili gli antichi granai della Serenissima che - dettaglio non trascurabile - sono anche a un metro dall'hotel Cipriani dove, nello stesso turchese della piscina, potrebbero dirsi hi Madonna e George Clooney, in arrivo il 30 per la serata inaugurale del Festival del cinema. Avere Madonna sarebbe un colpaccio anche per Vanity Fair, che ha scelto sempre il 2 settembre per il suo party festivaliero. A Palazzo Pisani Moretta, con il catering «venezianissimo» di Celeste Tonon, Vanity Fair accoglierà ospiti in arrivo da tutto il mondo, inclusi Joaquin Cortes e Al Pacino, che alla Mostra del cinema riceverà un premio alla carriera e alla festa di Condé Nast le attenzioni dei trecento invitati. Nell'attesa, si favoleggia soprattutto di ciò che è ancora incerto. Come il dinner di Vogue che vede papabili ad ospitarlo una mezza dozzina di palazzi attualmente al vaglio di Franca Sozzani. Questo troppo piccolo, quello troppo lontano, questo troppo poco cool, uffa, quell'altro troppo scontato. Quasi certa, però, la data: domenica 4 settembre, la sera dopo il Premio Campiello. Nella lista degli invitati, quindi, anche un mazzetto ben assortito di imprenditori, industriali ed editori che alla bionda Franca non potrebbero mai dire di no. Intanto Palazzina Grassi sta stipando i frigoriferi di champagne. Per i dieci giorni del festival, dal tramonto all'alba, l'albergo sul Canal Grande disegnato da Philippe Starck si trasformerà nell'edizione lagunare di Bungalow 8 dove Amy Sacco ed Emanuele Garosci accoglieranno attori, registi e mondani a oltranza come già accadde l'anno scorso, quando per incontrare Jessica Alba o Quentin Tarantino bastava (si fa per dire) appollaiarsi su uno sgabello del bar della Palazzina. Si favoleggia meno, perchè si sa ormai quasi tutto, della tre giorni di feste di Vuitton che ha suddiviso i suoi ospiti in tre gruppi. I primi cento il 6 sera sulla terrazza della boutique-palazzo dietro Piazza San Marco, i secondi cento la sera del 7 sulla medesima terrazza, e altri duecento l'8 a Fiesso d'Artico, nel parco della fabbrica. Molta atmosfera e cena minimal, un perchè si usa così un po' perchè il contrario farebbe cafone, su una miriade di piattini di pietra nera.
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