Maria, la donna cinese che vive in stazione a Padova

PADOVA. Un cartone steso a terra per isolarla dal pavimento freddo, sopra alle gambe e ai piedi una felpa rossa, di fianco le ciabatte bianche e alcuni sacchetti con cibo e indumenti, in mano un giornale e un pennello o un pennarello con cui ogni tanto scarabocchia qualcosa.
Maria ha 40 anni è originaria di Pechino ma da diversi anni vive a Padova. Il suo tempo durante l’inverno lo trascorre alla stazione ferroviaria. Qui non trova riparo solo durante il giorno ma ci dorme anche la notte. Maria non ha un posto dove andare e non ha neanche i documenti, condizione che le rende impossibile trovare alloggio in un ricovero notturno pubblico.
Sa che esistono dei luoghi dove i senzatetto come lei vanno a dormire durante la notte: «Domani provo a chiedere se c’è posto», dice in maniera vaga e rassegnata, sapendo che tanto non la prenderanno mai. Si è quasi abituata a vivere nell’androne della stazione: «Qui in stazione non ho paura, nessuno mi fa del male, fa solo un po’ freddo durante la notte».
La donna racconta di frequentare per i pasti le cucine popolari di Suor Lia in via Tommaseo: «Vado a pranzo durante la settimana quando non sono lontana per lavoro». Maria infatti lavora. Non sempre, solo quando serve. «Lavoro in un magazzino di vestiti tra i padiglioni dell’ingrosso cinese di corso Stati Uniti, scarico e carico la merce dai camion, ma non tutti i giorni solo quando c’è bisogno», spiega. «Certe volte vado là ma non serve e così me ne torno in stazione».
Nonostante quindi la donna non abbia documenti riesce comunque a lavorare saltuariamente e a guadagnarsi qualche soldo per vivere. «Mi pagano 10 euro all’ora per 4 o 5 ore, dipende dalle giornate. Ma lavorando così poco non riesco a sistemarmi».
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