Marin & Degani «controllano» il Pdl

di Ernesto Milanesi

Tesseramento in libertà senza più gli steccati di appartenenze. Il Pdl cittadino «pesa» meno di 3.000 iscritti in vista del congresso. Ma esattamente come per l’ultima «verifica» in Forza Italia (assemblea allo Sheraton e congresso al papa Luciani) anche nel Pdl padovano la maggioranza relativa dei tesserati fa capo ancora a Marco Marin.

Il candidato sindaco del 2009 (insieme alla presidente della Provincia Barbara Degani e a Rocco Bordin), di fatto, è di nuovo in grado di decidere chi sarà il nuovo coordinatore comunale del Pdl. Filippo Ascierto (che ha retto il partito con Giustina Destro) insiee agli ex Alleanza nazionale come Raffaele Zanon e Stefano Grigoletto sarebbe rimasto al di sotto di quota 500. Sorpassato da Bordin che ha messo radici solide anche alle terme e con lo stesso «pacchetto» degli amici di Degani & Zorzato.

Marin conta, da solo, su oltre mille iscritti al Pdl: sintomo del radicamento politico e insieme di una leadership sancita nella società civile prima ancora che nella politica.

Leo Padrin, invece, sembra segnare il passo: 3-400 tessere attribuite al gruppo che pure conta sul capogruppo Alberto Salmaso e sul vice presidente del consiglio comunale Giampiero Avruscio.

Va addirittura peggio alle componenti «storiche» come l’area galaniana Doc o il drappello di Vittorio Casarin. Anche il tesseramento certifica che sono diventate residuali all’interno del «nuovo partito». Presidi più che reti attive, circoli ristretti più che militanti dei gazebo.

Insomma, con la svolta di Alfano si chiude un’epoca nel centrodestra. E soprattutto si apre la stagione della vera opposizione a palazzo Moroni, perché fin dalle prossime settimane il Pdl dovrà cimentarsi con la concorrenza della Lega e con il «bilancio di metà mandato» della giunta Zanonato.

Chiuso il tesseramento, è tempo di concentrarsi sulla «linea» e sulla gestione del Pdl all’epoca del tramonto di Berlusconi. Con Marin a fare da perno, si possono già immaginare due soluzioni non alternative. Un «governo unitario» del Pdl padovano affidato ad un giovane emergente: Matteo Cavatton possiede il profilo adatto al ruolo. Oppure chi detiene già la maggioranza degli iscritti che scandisce le linee-guida per la riconquista del Comune.

Di certo, sarà impossibile prescindere dall’area che si riconosce, a livello regionale, in Marino Zorzato che ha lavorato al tesseramento quanto da vice presidente della giunta regionale. Un’esplicita candidatura anche su base provinciale in alternativa secca a Valdo Ruffato e compagnia.