Maurantonio, fu incidente: caso archiviato

Il gip di Milano chiude l’inchiesta sulla tragedia dello studente del liceo “Nievo” precipitato dal quinto piano di un hotel
Di Elena Livieri

Un incidente. Una tragedia senza responsabili. La morte di Domenico Maurantonio, lo studente padovano precipitato dal quinto piano dell’hotel dove alloggiava con la sua classe in gita all’Expo il 10 maggio di due anni fa, è un caso chiuso. Archiviato. Così ha deciso il gip milanese Paolo Guidi: quella caduta è stata un incidente ed è avvenuta mentre il diciannovenne era solo. Due anni di indagini e interrogatori finiscono ora sigillati in uno scatolone, così si chiude l’inchiesta per omicidio colposo a carico di ignoti, come avevano richiesto i pm Alberto Nobili e Giancarla Serafini. A marzo i genitori dello studente del liceo “Nievo” si erano opposti all’istanza di archiviazione, indicando nel loro documento anche il nome di sei compagni di Domenico, sui quali paventavano prifili di responsabilità in quanto accaduto quella notte a Milano. Con il loro legale, l’avvocato fiorentino Eraldo Stefani, hanno indicato al gip nomi e cognomi dei ragazzi presenti all’hotel di Bruzzano. Il gip avrebbe potuto disporre un supplemento di indagine o formulare un’imputazione coatta, ma alla fine lo ha convinto la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, sposando la tesi che Domenico Maurantonio sia caduto da solo, probabilmente a causa di un capogiro. A nulla è valso insistere sul fatto che il ragazzo non fosse solo poco prima dell’incidente e che anzi fosse stato trattenuto da qualcuno per le gambe prima di precipitare per oltre venti metri. L’opposizione faceva leva anche su alcune incongruenze negli orari riferiti dai compagni secondo i quali all’ora della morte Domenico doveva trovarsi nella sua stanza. Inoltre alcuni lividi riscontrati sul corpo, in particolare sulle braccia, erano stati ritenuti evidenti segni del tentativo di afferrarlo. Infine il legale della famiglia aveva sostenuto che il corpo, dopo essere precipitato, fosse stato spostato.

La decisione del gip milanese se da una parte ferisce ulteriormente i genitori della vittima, dall’altra regala un atteso sollievo all’istituto “Nievo”: «Io l’ho detto dall’inizio che i ragazzi non c’entravano nulla. Ho sempre sostenuto che fossero innocenti. Adesso finalmente Domenico potrà riposare in pace» interviene l’ex preside maria Grazia Rubini. «Dopo così tanto tempo è giusto che questa triste vicenda si chiuda anche per i genitori di Domenico. Li ho visti qualche giorno fa alla messa in suo ricordo, ci siamo salutati e abbracciati. Io continuo a rimanere vicina alla famiglia e come mamma posso solo esprimere la mia grande solidarietà alla mamma di Domenico».

La preside ricorda come si sarebbero svolti i fatti quella terribile notte: «Ormai è chiaro a tutti che Domenico era solo quando ha avuto un malore. Aveva bevuto molto e questo è stato assodato e forse perché non era abituato si è sentito poco bene, ha avuto dei problemi intestinali. È così uscito dalla camera un po’ annebbiato e credo che si sia diretto alla finestra per cercare di non sporcare il corridoio. Potrebbe aver avuto un giramento di testa o un momento di offuscamento». Secondo la preside i ragazzi, se davvero fossero stati coinvolti nell’incidente, sarebbero crollati in tutto questo tempo: «Per debolezza, paura o rimorso» dice, «almeno uno sicuramente avrebbe ceduto. Ho sempre sentito il dovere di difendere i ragazzi in un periodo in cui sono stati messi sotto fortissime pressioni. Capisco che i genitori non si rasserenino ma credo che Domenico ora possa riposare in pace».

ha collaborato Alice Ferretti

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