Mobilitazione dei rider padovani: ecco l'esperienza di Wajid Alì
Continua la mobilitazione dei rider padovani, da tre giorni in piazza Mazzini, ad animare quello che è il primo presidio in Italia sorto spontaneamente tra i lavoratori delle consegne a domicilio. Nella città del Santo l’obiettivo di Cgil Nidil, sindacato in queste ore vicino al popolo di invisibili della provincia, è aprire una trattativa con l’azienda Glovo, leader nel settore ma non esclusiva (ci sono anche Deliveroo e Just eat). Tra i fattorini c’è Wajid Alì, pakistano con tre figli a casa, che racconta le difficoltà che deve affrontare quotidianamente. La scintilla è stata la morte del 31enne Alì Jamat, rider di origini pakistane travolto da un’auto mentre rientrava in bici a Limena dall’ultima consegna, nella notte tra il 6 e il 7 settembre. “La partita è nazionale”, ricorda a margine il segretario generale Mirko Romanato, che ha chiesto di rappresentanti di Glovo arrivati da Milano per un dialogo l’aumento della paga base per singolo ordine (dagli attuali 3 a 3,5 euro lordi), un rimborso chilometrico, il pagamento del tempo di attesa del lavoratore fuori dal locale, l’indennità in caso di pioggia. Non c’è stata però l’intesa con la multinazionale di Barcellona, alle prese con il portale della app di fatto bloccato in città. (testo Francesconi, video Corini/Bianchi)
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