Montagnana devastata da una bufera di vento con raffiche a 150 orari

Nel desolante disastro causato dalla bufera, viene da chiedersi come sia possibile che nessuno sia rimasto ferito. Montagnana, dentro e fuori le mura, è un cimitero di mattoni, pietre ed alberi. Piovuti sulle case e sulle strade, abbattuti e sradicati dal violento “downburst” che ha scelto la cittadina murata per scatenare tutta la sua ferocia. Quasi un’ora di raffiche capaci di toccare anche i 150 all’ora hanno messo in ginocchio il borgo medievale, abbattendo merli e parti di mura vecchie di almeno sette secoli e interrompendo al circolazione su più strade.
RAFFICHE A 150
Sono le 16 quando a Montagnana si scatena il violento “downburst”, un fenomeno in cui la violenza del temporale fa precipitare dalla nube raffiche di aria fredda pesantissime. Vento a 100 chilometri all’ora, in alcuni momenti persino a 150. Pare di essere nell’ottobre 2014, quando un’ondata di maltempo simile flagella la vicina Este, causando danni molto importanti. A Montagnana ieri a stento si riuscivano a chiudere le porte dei negozi e i balconi delle cose e in poco tempo tutto ciò che era in strada e sopra i tetti volava via. Segnali stradali, gazebo, cestini, transenne: nulla è rimasto al suo posto. Vento e pioggia hanno smesso dopo quasi un’ora.
MERLI ABBATTUTI
Il primo danno evidente è stato l’abbattimento dei due merli di Porta Padova, la principale via d’accesso al cuore cittadino. I resti delle murature sono piombati a terra, appena sotto il passaggio della porta. Alcuni pezzi sono volati addirittura ai piedi della vicina Villa Pisani, dall’altra parte del vallo. Altri merli sono stati decapitati nel complesso di Castel San Zeno che dà su piazza Trieste, altri ancora nelle varie torrette che cingono la porzione sud delle mura. Porta Padova è stata immediatamente chiusa alla circolazione e la polizia locale ha avviato una ricognizione dei punti più a rischio della cinta
ALBERI SULLE AUTO
Tre vetture sono state colpite da altrettanti alberi sradicati dal vento. Nell’Alfa Romeo centrata in viale Tigli il conducente ha rischiato grosso, mentre fortunatamente le due automobili travolte in viale Spalato non avevano in quel momento alcun passeggero a bordo.
STRADE INTERROTTE
Non si contano gli alberi finiti sulle strade, tanto meno i rami piombati sulla carreggiata. In viale Spalato, la strada che dalle mura porta alla stazione ferroviaria, due grosse piante hanno bloccato completamente la circolazione. Si è lavorato fino a sera per liberare il passaggio. Desolante era il quadro di fronte al parco della scuola Mazzini, sempre lungo il viale: sono pochi gli alberi che si sono salvati dalla tormenta. Quartier Facchini, la zona che si trova proprio tra la stazione dei treni e Porta Vicenza, è stata sicuramente l’area più colpita: gli alberi sono stati sollevati e fatti ricadere su cancellate, tetti, finestre, strade. E’ stata interrotta la circolazione anche lungo la provinciale che porta a Crosare, sempre per la caduta di grossi alberi.
TRENI BLOCCATI
Alcune piante sono finite anche lungo la tratta ferroviaria che porta da Monselice a Mantova: i treni sono stati soppressi già a Monselice e i pendolari hanno dovuto trovare altre soluzioni per raggiungere casa. Gli stessi utenti fermi in stazione a Montagnana non erano raggiungibili dagli autobus per via del viale chiuso per le cadute delle piante su tutte le strade.
AGRICOLTURA ko
Inevitabile è anche il riferimento all’agricoltura. Coldiretti ha confermato decine di migliaia di danni, tra serre distrutte e coltivazioni completamente compromesse. Meloni, vigneti e ortaggi sono stati decimati. Vigili del fuoco, polizia locale, protezione civile hanno ovviamente dovuto lavorare anche per rimediare ai numerosi allagamenti causati dalla grande quantità di pioggia che si è accompagnata alle raffiche di vento. —
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