È morto lo chef Diego Critelli, per anni il titolare dei “Porteghi” di Padova

Aveva 52 anni e viveva negli Stati Uniti. Un tumore al cervello se l’è portato via in breve tempo.

Il fratello Federico: «Una morte assurda, difficile anche solo da accettare». Lascia la moglie e tre figli

Giusy Andreoli
Diego Critelli, chef internazionale, muore a 52 anni
Diego Critelli, chef internazionale, muore a 52 anni

Diego Critelli, chef internazionale, muore a 52 anni. A stroncarlo, giovedì, un tumore al cervello che aveva scoperto di recente dopo alcuni malori. È stato il fratello Federico, ieri, a informare gli amici.

«Sento di dover condividere con voi una notizia che mai avrei voluto dare. Diego è morto ieri. Un tumore fulminante se l’è portato via, all’improvviso, lasciando dietro di sé sua moglie, i suoi figli e un vuoto enorme. Un’assurda morte, difficile anche solo da accettare».

Federico Critelli si trova già negli Stati Uniti, ha preso il primo volo lunedì, appena saputo che nella notte di domenica il fratello era stato operato dopo un ricovero urgente del giorno prima. Un intervento in extremis.

Diego Critelli viveva da alcuni anni negli Stati Uniti, dove si era trasferito con la famiglia per continuare la carriera di chef avviata in giovane età.

Aveva cominciato a Padova con il padre Domenico, titolare del ristorante “Ai Porteghi”, in via Cesare Battisti. Un locale diventato punto di riferimento cittadino.

Diego e il fratello aiutavano il padre nei fine settimana, nel tempo libero dagli studi. Dopo il diploma anche Diego, come il fratello, aveva continuato scegliendo Economia e Commercio mentre Federico Ingegneria. Diego era quasi arrivato alla laurea, ma poi ha preferito seguire la strada del padre.

«Come chef aveva imparato il mestiere sul campo, facendo tanta gavetta», ricorda la mamma Nuccia. Critelli era anche sommelier e barman. Per specializzarsi in questo settore aveva passato un anno in Francia, dove aveva imparato a conoscere e distinguere i vini francesi. Quando il padre Domenico è andato in pensione, Diego ha preso le redini del ristorante rimanendovi diversi anni.

Poi ha voluto fare nuove esperienze trovando interessanti opportunità negli Stati Uniti e decidendo di fermarvisi. Tanto che alcuni anni fa ha deciso di trasferirsi definitivamente. Ha lavorato in vari ristoranti prestigiosi non solo come chef, ma anche come manager, tra lo Iowa e il South Carolina. Una carriera in ascesa, fino ad arrivare a seguire il catering nelle campagne elettorali di Hillary Clinton e Joe Biden.

Ma non aveva mai dimenticato da dove proveniva. Aveva mantenuto saldi contatti con Vigonza, un giro di amici che gli è rimasto vicino pur abitando lontani. Lascia la moglie Sara e tre figli, i genitori Domenico e Nuccia, il fratello Federico. 

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