Morto il fondatore della Alessio

SAN GIORGIO IN BOSCO. Si è spento Celeste Alessio, una storia del Nordest, tra luci e ombre. Una vita per il lavoro, il successo internazionale con la Alessio Sport Wheels Promotion, la realtà costruita con il gemello Andrea che raggiunse la ribalta mondiale, sponsorizzando una squadra di ciclismo di livello assoluto; e poi un lento declino, il fallimento e il ritorno alla vita privata. Aveva 63 anni, lascia la moglie Marilena e i tre figli Alessandro, Davide e Daniele. Combatteva da pochi mesi contro la malattia, la moglie ricorda le tappe di una vita intensa: «Era sergente di marina alla base Nato di Bruxelles, il gemello Andrea lo chiamò a casa per realizzare il sogno di un'officina da gommisti». La prima sede alla “pompetta” in centro a San Giorgio in Bosco, poi vicino alle Poste, lungo la Valsugana. La realtà cresce, e viene acquistato il terreno nella nuova zona industriale, davanti alla Vera: «In quella fase», continua la compagna di una vita, «iniziarono a rivendere i cerchi in lega e poi partirono con la produzione, acquisendo due fonderie, una a Riese Pio X e una a Ferrara». È la svolta: «Il mercato si era allargato in tutta Italia, in Europa e in America, con uffici sparsi in tutto il mondo; si aprì un magazzino di stoccaggio a Lobia, aprirono il ristorante “le Ruote” nel centro della frazione. Celeste dormiva poco la notte, il suo cervello era sempre in fermento, mai un giorno di ferie». Con la crisi, una decina di anni fa, le cose iniziano ad andare male: «In pochissimo tempo si è trovato senza l'attività, senza lavoro. Ha sofferto terribilmente, pensava ai dipendenti e al futuro dei figli, con i quali, però, in questi anni ha avuto più tempo per stare insieme. Si dedicava all'orto, ai fornelli. Era un uomo scaltro, veloce, intuitivo», conclude la donna. Il funerale verrà celebrato oggi alle 15 nella chiesa di Paviola.
Silvia Bergamin
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova