Muore straziato dal cardano del trattore

LOREGGIA. Ha fatto una fine orribile un pensionato di Loreggiola, il settantaduenne Luigi Favaro, morto ieri pomeriggio dopo essere stato risucchiato dal cardano azionato dal trattore che non gli ha dato scampo. È successo ieri intorno alle 14 in via Carpane 44, nel podere dei fratelli Favaro, sul retro delle loro abitazioni. Subito dopo pranzo Luigi Favaro si era messo a prelevare del letame che trasferiva sul rimorchio. Terminata l'operazione stava scendendo dallo spargiletame, quando è rimasto impigliato con gli indumenti nel cardano che era in funzione.
Impossibile tirarsi indietro, la macchina è stata implacabile e lo ha dilaniato. Il poveretto è morto all'istante. Il fratello Angelo, a cui è intestata l'azienda agricola familiare di via Carpane, era purtroppo sul lato opposto del campo e si è accorto della tragedia quando era troppo tardi. Disperato ha chiamato gli altri familiari e allertato i soccorsi. Sul posto è arrivata un'ambulanza del Suem di Camposampiero. Ma il medico ha solo potuto constatare il decesso che, come dice il referto, è stato causato da politraumatismi devastanti.
In via Carpane sono accorsi i carabinieri della stazione di Piombino Dese con il comandante Giuseppe Maraschio e i tecnici dello Spisal dell'Usl 15 Alta Padovana, che hanno proceduto alla ricostruzione dell'infortunio davanti ai familiari della vittima sconvolti, che nel frattempo si erano radunati nella corte del casale.
Un infortunio per il quale non ci sono spiegazioni: i fratelli Favaro sono "nati" nei campi, sanno che il cardano non perdona. Proprio per questo la disgrazia appare ancora più incomprensibile. Terminati i rilievi, il pubblico ministero ha disposto di affidare la salma dello sfortunato pensionato ai familiari in quanto la causa della morte era chiara.
Luigi Favaro è stato portato all'obitorio dell'ospedale di Camposampiero. Senza parole i familiari della vittima, annichiliti dalla tragedia. «Era un grande lavoratore, andava sui campi anche il sabato e la domenica», lo ricorda un nipote. «Una brava persona, instancabile», è la testimonianza di un altro familiare.
Anche in paese Luigi Favaro era conosciuto come una persona in gamba, in piena attività. Non aveva ancora 73 anni, li avrebbe compiuti il 24 aprile. «Sono choccata», dice la vice sindaco Maria Grazia Peron, anche lei di Loreggiola. «Mi fa ancora più male perché è come me "del Carpane". I Favari, come vengono chiamati Gigetto e Angelo, sono una famiglia storica di Carpane, fatta dai fratelli, dalle famiglie dei fratelli e dalle famiglie dei loro figli. Di quelle famiglie unite, che si tengono in casa i genitori, che danno il buon esempio». Luigi Favaro lascia la moglie Emma Francesca Cherubin, anche lei di una famiglia storica di Carpane, il figlio convivente Giuseppe, di 35 anni, con la nuora Elisa e una nipotina di appena due anni, che adorava.
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