Navigli, 8 nuovi chioschi targati Viapiano

La movida ai Navigli rischia di finire in un’aula di tribunale. Dal primo maggio, a fare compagnia ai bar gestiti da Chicco Contin al Portello ce ne saranno altri 8, che invece faranno capo a Vincenzo Viapiano, ex leghista, candidato alle elezioni comunali nel 2009, titolare in passato prima di un bar e poi di una pizzeria in piazza delle Erbe, e infine del noto locale “Secondo Piano” in piazza dei Signori. Tutti poi chiusi nel corso degli anni. A scatenare le ostilità era stato un avviso pubblico divulgato a fine marzo dall’Unità organizzativa del Genio Civile di Padova, ma promosso dalla Regione, per manifestare l’interesse a ottenere la concessione demaniale temporanea di quattro aree attorno a quella dei Navigli. Quell’avviso è diventato un vero e proprio bando, aperto a società, ditte e associazioni interessate ad ottenere la concessione dello spazio e la gestione commerciale di 8 chioschi in legno sul Lungargine Piovego. Ieri mattina c’è stata l’apertura delle buste delle offerte. Le tre aree più vicine al Portello se le sono aggiudicate i titolari del bar Tre Scalini (di fronte a Porta Ognissanti), mentre la quarta (con 8 chioschi) è stata concessa a Padova Guarda Onlus, che fino a ieri risultava un movimento che si è rivelato vicino a Viapiano. L’ex esponente del Carroccio, ieri presente all’apertura delle buste in corso Milano in rappresentanza dell’associazione, non ha voluto dare troppe spiegazioni sulle attività che intende svolgere all’interno dei chioschi né agli altri concorrenti e né ai residenti della zona presenti, che nel frattempo hanno raccolto decine di firme per evitare che la movida al Portello raddoppi. La vicenda ha fatto imbufalire, per motivi diversi, sia Federico Contin, che gestisce i Navigli da 11 anni, sia Emilio Dalla Chiesa, che in quell’area organizza Portello e River Festival e Bacchiglione Beat, che gli abitanti del Lungargine del Piovego. Tutti hanno minacciato di rivolgersi ai propri legali. C’è poi chi, dietro il bando, ci vede la longa manus della Lega, che così potrebbe castigare operatori economici e culturali avversi: «Zaia si dimostra in perfetta linea e coerenza con Bitonci, odia un po’ Padova e odia la cultura. Si poteva salvaguardare l’area del River Festival», ha detto Piero Ruzzante, consigliere regionale di Articolo Uno. Va ricordato che Viapiano era stato espulso dalla Lega dopo un brutto episodio accaduto nel 2010: aveva danneggiato e sputato su un’auto dei vigili. Denunciato, aveva patteggiato.
Luca Preziusi
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