Negozi bersagliati dai ladri seriali

SACCOLONGO. Natale ormai lo annunciano gli addobbi sulle vetrine, i panettoni nei supermercati e l’impennata di criminalità che si abbatte su città e provincia a partire da novembre. Nelle ultime settimane il fenomeno si registra con particolare intensità nei Comuni metropolitani a ovest del capoluogo, a Teolo (dove si organizzano anche le ronde di volontari), ad Abano (dove razziano le case di intere strade di Giarre), a Cervarese e Torreglia, mentre a Monselice a venire derubati sono persino gli atleti della squadra di rugby. A Galliera Veneta i ladri acrobati sono entrati da Unieuro. A Rubano, infine, ben due persone sono state violentemente rapinate, con tanto di armi puntate addosso e sganassoni, per portar loro via le valigette con centinaia di migliaia di euro di gioielli. E ci sono pure i ladri seriali, quelli che adocchiano una vittima e la bersagliano. Ne sanno qualcosa Piero Diamanti, titolare dei negozi “D. B. detersivi”, e Massimo Alliegro, proprietario del negozio di biciclette “111 Bicycle Store” a Selvazzano: in quindici giorni quest’ultimo esercizio commerciale ha subito due furti ingenti. «Vorrei mollare», ha commentato Alliegro, sconsolato, all’indomani della seconda razzia. Le bici fanno gola. Tanto è vero che è toccato pure al laboratorio artigiano “Cicli De Franceschi” di via Mantegna in città (bottino 16 mila euro) e alla “Michael Cicli” di Bovolenta, (20 mila euro il valore).
Un altro pluriderubato è Piero Diamanti: due volte in una settimana gli sono entrati a svuotare di profumi il negozio “D. B. detersivi” di Saccolongo. Nel secondo caso ha recuperato gran parte della merce, perché i carabinieri hanno fermato i ladri. Ma non si sono fermato i furti, visto che l’altra sera hanno tentato per la terza volta in quindici giorni di spogliargli gli scaffali dei profumi. «Stavolta hanno scelto di passare dal retro», racconta Diamanti, «contrariamente alle due volte precedenti, in cui hanno buttato giù le vetrine che danno sulla strada. L’allarme mi ha fatto squillare il telefonino verso le 18. Quando sono arrivato, però, non ho notato nulla di strano. Sono tornato verso casa e ha ricominciato a suonare. Allora ho chiesto a una delle commesse, che abita in zona, di andare a controllare e si è accorta che avevano tentato di entrare dalla finestrella del bagno. Devono aver visto che la sera i profumi li facciamo sparire dal negozio: sto infatti aspettando che il fabbro installi una saracinesca pesante, e nel frattempo, la sera, le commesse li ripongono nel retro. Ed ecco perché i ladri hanno provato a entrare da lì. Adesso dovrò installare una grata anche sulla finestra del bagno e un sistema di allarme più sofisticato. Questa storia mi sta constando parecchio, anche perché non mi fido a lasciare in negozio tanti profumi. Però siamo sotto Natale e i clienti sono più numerosi e spesso non trovano il profumo che cercano: così finisce che ci rimetto anche per i mancati guadagni».
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