«Non ci resta che sperare nel sole Ma noi abbiamo appena 8 tavoli»

Marco Galione, il gestore di “Dante alle piazze”, racconta i problemi «Abbiamo il portico davanti e i vicini non ci hanno concesso lo spazio» 
TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA- RISTORANTI APERTI. MARCO GALIONE
TOME -AGENZIA BIANCHI-PADOVA- RISTORANTI APERTI. MARCO GALIONE

L’intervista

“Dante alle piazze” rappresenta la cucina tradizionale padovana e veneta. Un luogo intimo in via Manin, ovvero in pieno centro storico. Il ristorante è conosciuto per il servizio elegante ma familiare e vanta una clientela affezionata, compreso qualche nome illustre, come il presidente del Senato Elisabetta Casellati. Eppure per “Dante” la riapertura risulta una beffa perché non può contare su un plateatico. Ne parliamo con uno dei titolari, Marco Galione.

Su quanti posti a sedere potete contare?

«Dentro abbiamo 60 tavoli, fuori appena 8. Siamo tra quelli che non possono contare su uno spazio esterno naturale».

Davanti avete il portico...

«Si e abbiamo potuto sistemare due tavoli. Gli altri sono sotto il portico di fronte: bisogna attraversare la strada. Nel nostro caso non abbiamo incontrato il favore della maggior parte dei vicini di casa».

L’approvazione dei vicini è indispensabile per avere la concessione del plateatico d’emergenza?

«Purtroppo si. Abbiamo una clientela affezionata che ci sta chiamando e che ha anche prenotato malgrado le temperature fredde e incerte, ma senza posti a sedere non possiamo lavorare».

Cosa potrebbe essere utile per ripartire?

«Noi ci accontenteremmo di poter ospitare i nostri clienti all’interno. Non siamo per il lavoro a tutti i costi perché siamo persone responsabili che mettono la salute al primo posto. Infatti non siamo nemmeno contro il coprifuoco».

L’amministrazione avrebbe potuto fare di più?

«Decisamente. Potrebbe agevolare le norme sulla viabilità e pensare a chi non ha spazio esterno. Per un ristorante come il nostro la stagione finisce a giugno, poi se ne parla a settembre. In questo modo si stanno punendo i locali già puniti dalla stagionalità e si stanno avvantaggiando quelli che invece sono agevolati durante l’estate perché già dotati di plateatico».

Il meteo vi preoccupa?

«Preoccupa tutti i ristoratori perché non è controllabile. Con queste temperature di sera le persone finiscono in ipotermia. Io, da cliente, non andrei a mangiare al ristorante. Non ci resta che sperare in un maggio caldo». —



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