Offerte per i bimbi, l’ultimo dono del professor Basso ai suoi piccoli pazienti

Sabato alle 10.30 a Santa Giustina il funerale del primario di Oncoematologia pediatrica. La famiglia ringrazia Navalesi, Serra e i medici che lo hanno assistito

PADOVA. Sarà celebrato sabato alle 10.30 nella chiesa di Santa Giustina il funerale del professor Giuseppe Basso. Saranno in tantissimi a voler tributare l’ultimo saluto all’angelo dei bambini: norme anti Covid o meno, la chiesa non basterà certo a contenere la folla che interverrà per l’addio al luminare dell’Oncoematologia pediatrica. La moglie Stefania, con i figli Lodovico e Leonardo, la sorella Marisa con i figli e le loro famiglie e tutti i parenti invitano a “trasformare” i fiori in offerte per i suoi amati bambini. E ringraziano il professor Paolo Navalesi e il dottor Eugenio Serra per le cure prestate durante il ricovero in Azienda ospedaliera.

Giuseppe Basso aveva accusato i primi sintomi del Covid il 10 gennaio e sette giorni dopo, domenica 17, era stato ricoverato. Le sue condizioni sono andate peggiorando velocemente, tanto da richiederne il trasferimento prima in Terapia subintensiva, poi in Rianimazione.

A nulla purtroppo sono valsi tutti gli sforzi fatti per sottrarlo agli effetti devastanti dell’infezione. Il suo cuore si è fermato martedì mattina e man mano che la notizia si è diffusa, come in un effetto valanga si sono moltiplicate le attestazioni di stima e affetto. Dai colleghi medici e ricercatori, dal mondo accademico, dalle famiglie e dai ragazzi che ha curato, dai tanti volontari che ogni giorno animano l’Oncoematologia pediatrica.

Il sindaco Sergio Giordani ha lanciato l’idea di intitolare a Basso la nuova Pediatria ed è sicuramente una iniziativa di cui si faranno interpreti l’ospedale con l’Università e la Regione. La nuova Pediatria, un aula del Bo, un laboratorio di ricerca in ospedale o nella Torre della Città della Speranza: certo non saranno le opzioni a mancare per dedicare al medico e all’uomo un luogo che ne ricordi a tutti l’impegno profuso in vita per curare i bambini dalle malattie più gravi. E l’Ail di Padova, di cui è presidente onorario il professor Luigi Zanesco sotto cui si è formato Basso, intitolerà alla sua memoria una borsa di ricerca per le leucemie.

Tra i tanti messaggi di cordoglio, quello che la professoressa Antonella Viola ha affidato alla sua pagina Facebook cristallizza le doti umane e professionali di Giuseppe Basso: «Non amo usare i social per messaggi personali ma è stata una giornata davvero difficile e spero mi perdonerete» inizia Viola, «abbiamo perso una persona speciale: un medico, un ricercatore, un sognatore, un costruttore e tanto di più. In tanti ricordano il suo lavoro, le tante vite salvate... Io ricordo l’uomo, l’amico. Beppe fu la prima persona ad accogliermi a Padova, 20 anni fa, quando rientrai da Basilea. Il mio laboratorio non era pronto, non avevo un posto dove stare e lui, con la semplicità e la generosità che non lo hanno mai abbandonato, mi propose di condividere lo studio. Lui era già primario e direttore dell’Oncoematologia, io neppure ricercatrice. Perché lui aveva capito che la ricerca è così: condivisa, generosa, e che la collaborazione viene prima della gerarchia accademica o del “mio e tuo”".

LIVIERI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GIUSEPPE BASSO
LIVIERI - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - GIUSEPPE BASSO

"Così l’ho ritrovato molti anni dopo» continua Viola, «quando sono entrata nell’Istituto di ricerca pediatrica Città della Speranza, lo stesso spirito di accoglienza ed entusiasmo. Ho condiviso con lui la scelta di prendere la direzione di quello che era stato fino a quel momento il suo regno. Quando mi venne offerta la direzione, fu la prima persona con cui mi confrontai e non vi nascondo che gli dissi apertamente: se a te non va bene, io rifiuto. Ma lui non mi chiese di rifiutare, e mi ha aiutato a inserirmi in un mondo a me poco conosciuto. Oggi voglio quindi ringraziarlo e ricordarlo per l’entusiasmo da eterno ragazzino e la generosità che solo i grandi uomini sanno mettere in pratica. Grazie a nome dei bambini, delle famiglie, dei ricercatori, dell’Istituto» conclude la professoressa, «grazie di essere stato mio amico».

Anche l’ex vicesindaco di Padova e ora consigliere regionale Arturo Lorenzoni ha rivolto un pensiero a Basso: «Ho avuto la fortuna di conoscerlo e sono stato colpito per la sua umanità, la sua passione per il suo lavoro, l’autorevolezza, la vicinanza ai suoi pazienti e ai suoi collaboratori. Una perdita enorme, per la sua famiglia prima di tutto, ma per tutta la comunità di Padova e non solo. Ci mancherà tantissimo». —


 

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