Onora il bisogno dell’altro

È il quarto dei dieci comandamenti della Buona Politica: ecco cosa dice
Di Don Luca Facco *

Quarto comandamento

Onora il bisogno dell'altro

Il quarto comandamento del decalogo ebraico ci dice di onorare il padre e la madre. Onorare in lingua ebraica si dice Kappod che significa "essere pesante", cioè dare il giusto peso alla madre e al padre, riconoscerli importanti. Pensando a questo progetto dei dieci comandamenti della Buona politica, mi piace sottolineare il verbo onorare. Infatti fare buona politica significa onorare, dimostrare stima e rispetto, riconoscere e dare il giusto peso alle persone e alle cose.

Ma che significa oggi onorare? Chi, cosa va onorato e come?

Riprendendo la famosa frase dell'Antico Testamento: "ama il prossimo tuo come te stesso", Gesù ci ricorda che prima di tutto si deve onorare, stimare e rispettare sé stessi. Ognuno di noi può fare buona politica nelle azioni quotidiane, lì dove vive: in casa, in famiglia, nel lavoro, per strada, negli ambienti del tempo libero.

Oggi, la buona politica dovrebbe estendere la pratica dell'onorare oltre il dettato biblico, per riuscire ad onorare tanti altri soggetti: persone ma anche bisogni di "quell'altro" che siamo invitati ad amare come noi stessi.

Sono da onorare i figli, come doni da accogliere e accompagnare nella crescita, non come oggetti da contendere. Il compagno, la compagna di vita, i familiari, che diventano troppo spesso vittime di violenze a causa delle nostre difficoltà personali ed esistenziali.

Gli anziani, ai quali vanno garantiti non solo i servizi essenziali per una vita dignitosa, ma anche la vicinanza umana, una visita, un saluto, una chiacchiera, un gesto di cura e attenzione.

Le persone deboli, povere, bisognose che non sono un "problema da risolvere", ma un'opportunità che ci sprona a crescere come comunità per trovare risposte innovative e inedite, per sviluppare capacità di amore che altrimenti rimangono sopite e nascoste. I deboli e le persone fragili, silenziose, nascoste, che non gridano e non hanno la forza per difendersi, ma chiedono e invocano ascolto, attenzione e accoglienza. Onorare il bisogno è "dare peso" a queste situazioni di fatica e disagio e farsene carico, come attenzione all'umano e come occasione di riconoscere nella mancanza dell'altro una necessità di giustizia, un appello a guardare ed agire. Onorare significa rispettare la dignità delle persone, che non hanno bisogno di "dipendere di più", ma di "credere di più" nelle proprie possibilità.

In fondo, onorare i bisogni di chi è nella difficoltà, e partire da essi, è il modo migliore di rendere "onorevole" la politica e chi se ne assume la responsabilità.

Perché sì, anche la politica va onorata, ma per quello che è, e cioè, come diceva Paolo VI, la più alta forma di carità.

Oggi più che mai necessitiamo di una politica attenta al bene collettivo, in particolare dei più deboli, capace di onorare il bisogno e le potenzialità dell'altro.

In questo momento storico in cui vengono meno molte risorse economiche servono persone capaci, disponibili ad impegnarsi in politica, persone in grado non di fare di più, di correre di più, di dimostrare di più, ma di stare nelle situazioni, di fermarsi e accoglierle, capaci di elaborare idee nuove, creare sinergie, unire le forze, collegare e coordinare le azioni, rafforzare i legami, unire interessi, tessere azioni di solidarietà. Non abbiamo bisogno di "qualche leader bravo e solitario", ma di una politica capace di ascoltare e trovare insieme con i beneficiari le proposte e le strade percorribili.

* direttore Caritas Padova

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova