Ore decisive per l’impianto di biogas

Domani a Montagnana la Conferenza dei servizi che dovrà dire l’ultima parola sul progetto a Cicogna

MONTAGNANA. Biogas di Cicogna, domani si decide. Alle 10.30, in municipio, si terrà la Conferenza dei servizi sull’impianto a biogas da 600 Kw che potrebbe essere realizzato in via Vicentina, tra Montagnana e Pojana Maggiore, per iniziativa della Feriana società agricola. L’incontro decisivo segue quello del 18 dicembre e vi parteciperanno, oltre ai vari organi istituzionali, anche i rappresentanti del comitato “Cicogna tutela e territorio” nato per contrastare l’impianto e protagonista – in queste ore – di una serie di iniziative di sensibilizzazione e protesta. Domenica mattina, per esempio, il gruppo ha allestito un gazebo in piazza a Montagnana: sono state raccolte 300 firme per osteggiare il progetto di via Vicentina. Venerdì, il comitato aveva organizzato un convegno nella sala polifunzionale di Pojana Maggiore. Davanti a un folto pubblico, oltre a esperti ambientali e legali, anche i sindaci di Pojana e Roveredo di Guà, territori interessati dal progetto. Commenta Luca Colpo, portavoce del comitato: «Il sindaco di Pojana, Gabriele Cavion, ha puntato soprattutto sul fatto che la strada di campagna che porta all’impianto è troppo piccola per sopportare il traffico pesante (i progettisti della Feriana avevano indicato una larghezza di 5 metri, la polizia locale l’ha ridotta a 4,70, ndr) e ha minacciato di presidiare la strada con pattuglie di agenti dall’alba alla sera». Il collega di Roveredo Claudio Cioetto, così come quello di Asigliano Veneto Fabrizio Ceccato, ha promesso di firmare una convenzione tra polizie locali per garantire questo monitoraggio. Gli stessi amministratori hanno inoltre annunciato che, se l’impianto fosse approvato, tutti i danni alle strade comunali causati dai mezzi pesanti saranno addebitati al Comune di Montagnana, «grande assente della serata, che alla riunione non ha mandato manco un rappresentante di giunta», contestano dal comitato. C’era invece il consigliere di minoranza Marco Favero. Ha partecipato anche Antonio Pastorello, residente di Roveredo e soprattutto presidente del consiglio provinciale di Verona, «che ha ribadito il suo no all’impianto a biogas per motivi di impatto sulla salute e ambientale sull'agricoltura specializzata», aggiungono dal comitato di Cicogna. Una norma regionale limita interventi di questo genere in prossimità di colture pregiate: in quest’area vengono prodotti il radicchio rosso Igp di Verona, la patata dorata del Guà e il prosciutto crudo di Montagnana. La richiesta di realizzare l’impianto, tuttavia, è arrivata qualche giorno prima che questa norma divenisse effettiva: «E’ un cavillo legale che potrebbe costarci caro, ma noi crediamo che si debba tener conto dell’autorizzazione a costruire e non della presentazione dei documenti», chiudono dal comitato. (n.c.)

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