Ospitale con i gay, Padova diventa "friendly"

Sconti nei musei e visite guidate: un nuovo sito Internet «invita» e informa i turisti Lgbt. E quest’estate ritorna il Pride Village, festa di tutti in Fiera

PADOVA. Con la tessera Arcigay sconto in tutti i musei comunali. Padova sempre più ospitale con gli omosessuali e trans. E quest’estate in Fiera ritorna il Pride Village, la festa di tutti. Una città davvero gay friendly. Anzi, Padova è aperta alla comunità Lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trasngender). Una novità sul panorama italiano. Così, per non fare un torto a nessuno, il progetto della Padova ospitale e il relativo sito Internet si chiamano solo “Padova Friendly”.

L'idea era stata lanciata un anno fa durante il Padova Pride Village da Etta Andreella e aveva scatenato un acceso dibattito tra chi era d’accordo e chi invece non vedeva di buon occhio il «bollino» affisso all’esterno dei locali pubblici che volevano aderire all’iniziativa. Ma Padova è accogliente nell'anima, sostengono i promotori dell'iniziativa, ed è giusto che lo mostri alla comunità nazionale. E così dopo alcuni mesi di gestazione ha preso vita il sito www.padovafriendly.it che racchiude tutte le informazioni utili al turista Lgbt in visita alla città.

Alla guida, per ora solo virtuale, hanno aderito molte realtà del territorio a partire dai principali alberghi passando per molti ristoranti e i locali maggiormente frequentati dalla comunità locale.

La loro partecipazione non si traduce solo nella presenza nel web, ma verrà resa nota anche grazie ad un bollino (piccolo, assicurano gli organizzatori) che avrà probabilmente i colori dell’arcobaleno e ad una guida cartacea.

Ma l'Arcigay - che ha gestito la collaborazione con il Comune attraverso l'assessore al commercio Marta Dalla Vecchia e alla cultura Andrea Colasio - ha portato a casa un altro importante risultato. Chi è in possesso della tessera Arcigay potrà ottenere uno sconto per l'ingresso ai musei comunali.

«Non c'è più un solo turismo ma ci sono più turismi» sottolinea l’assessore Colasio, «che bisogna aggredire con un'offerta aderente alla richiesta». Concorda Marta Dalla Vecchia, che ricorda che non si può basare tutto sul business travel: Padova deve rilanciarsi anche come città «accogliente, quale è».

Oltre alla logistica il progetto pensa alla cultura. Sono in fase di elaborazione alcuni percorsi ad hoc per far scoprire le bellezze e la storia di Padova. Quella nota ai più, ma anche gli angoli nascosti sotto gli occhi di tutti. Tra le statue di Prato della Valle ci sarebbero esponenti della comunità Lgbt. Forse a fine Settecento Padova era già friendly e non sapeva di esserlo.

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