Padova, la rivoluzione ai musei Eremitani: una sala dedicata alla Croce di Giotto

Sarà posizionata al centro per essere ammirata da ogni lato. Nella parte ipogea la nuova sala convegni multimediale
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CROCIFISSO GIOTTO AGLI EREMITANI. FRONTE
MALFITANO - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - CROCIFISSO GIOTTO AGLI EREMITANI. FRONTE

PADOVA. Rivoluzione ai musei Eremitani dove è stata individuata una nuova sala per ammirare la Croce di Giotto. Gli uffici tecnici di Palazzo Moroni hanno infatti dato l’incarico di prima progettazione a uno studio di architetti in attesa anche del via libera da parte della Soprintendenza. E per quanto riguarda la parte ipogea l’idea è di allestire una sala per conferenze e piccoli convegni liberando in questo modo la sala del Romanino.

La croce di Giotto

Prende dunque corpo l’idea di realizzare una sala ai musei Eremitani dedicata al Trecento e che avrà come protagonista la Croce di Giotto. Sarà posizionata al centro in modo da poter essere ammirata da ogni lato. «Vogliamo fare in modo che la visita ai musei non sia una scelta di risulta, o accessoria rispetto alla Cappella. Invece potrà essere un’alternativa per capire l’arte giottesca e il ciclo di affreschi trecenteschi padovani. Un’alternativa valida a chi non trova posto agli Scrovegni», aveva spiegato l’assessore alla Cultura Andrea Colasio. La nuova sistemazione è stata studiata assieme al consulente Philip Rylands, l’ex direttore del Guggenheim di Venezia, ingaggiato dall’amministrazione per allestire il nuovo percorso di visita dei musei Eremitani.

La una nuova sala vedrà la Croce giottesca assoluta protagonista e non com’è oggi attorniata da altri dipinti trecenteschi. Resterà solo l’originale porticina di legno dipinta da Giotto e che serviva come finestra all’interno della Cappella. In questo modo la Croce di Giotto diventa il naturale proseguimento della visita alla Cappella degli Scrovegni e verrà resa accessibile ai disabili (mentre oggi c’è un gradino) e poi ripensata come layout e valorizzata con una illuminazione ad hoc.

La sala convegni

È un progetto invece più a lungo termine quello che riguarda la trasformazione della sala multimediale nella parte ipogea, ossia quella sotterranea. In questo caso l’intenzione dell’amministrazione comunale è quella di rivederla completamente per trasformarla in una sala per conferenze e piccoli convegni che potrà arrivare a ospitare fino a 99 persone. Qui sarà previsto un nuovo allestimento con maxi-schermi e video di grandi dimensioni adatti alle proiezioni e la sala sarà accessibile grazie agli ascensori.

Tutto questo anche per liberare la sala del Romanino, attualmente dedicata anche alla convegnistica, e permettere una sua fruizione in linea con i quadri che ospita nel percorso museale.

Giotto protagonista

Si tratta di due novità in vista del grande rilancio turistico di Padova che avverrà anche grazie ai due milioni di euro stanziati dal governo nel decreto Rilancio per promuovere la candidatura della città di Giotto (Urbs Picta) a patrimonio Unesco. Tutto parte dal capolavoro di Giotto, la Cappella degli Scrovegni. La candidatura si è poi allargata ad altri 7 siti che contengono gli affreschi del secolo d’oro della Padova carrarese, il ’300. È proprio grazie a Giotto che la candidatura padovana soddisfa il criterio dell’«eccezionale valore universale» richiesto dall’Unesco per essere inseriti tra i patrimoni dell’umanità. La denominazione ufficiale della candidatura è infatti “La Cappella degli Scrovegni di Giotto e i cicli affrescati del Trecento a Padova”. In sintesi però sarà la “Padova di Giotto” a giocarsela nel comitato Unesco. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova