Padova. Mostra di Van Gogh da 2 miliardi di euro. Il San Gaetano si blinda

PADOVA. Una mostra-record che da sola vale quanto l’intero gettito della “plastic tax” introdotta dal governo nell’ultima manovra: circa 2 miliardi di euro. Ecco perché il San Gaetano si blinderà ancor più rispetto ai lavori realizzati quest’estate, con una sorveglianza armata 24 ore su 24 e i più avanzati sistemi anti-intrusione. Senza contare gli investimenti per garantire il giusto clima per la conservazione dei preziosissimi dipinti, con sistemi di emergenza in caso di blackout. Insomma la mostra su Van Gogh organizzata da Marco Goldin e presentata lunedì scorso in Olanda porterà Padova e il suo centro culturale di via Altinate tra i pochi luoghi in Italia adatti ad ospitare esposizioni di altissimo livello, con i prestiti dei più importanti musei al mondo. «Prima il San Gaetano era una sorta di “casa del popolo”, ora è una struttura di prima classe», esulta l’assessore alla cultura Andrea Colasio.
Valore record
Dal punto di vista artistico le 125 opere (80 delle quali di Van Gogh) che troveranno posto nelle dieci sale del San Gaetano per la mostra curata da Marco Goldin hanno un valore inestimabile.
Ma c’è poi un valore che i gruppi assicurativi (non può essere uno solo, deve esserci la partecipazione di molte realtà) devono assegnare ad ogni opera. E il totale di quanto verrà assicurato per la mostra al San Gaetano supera i 2 miliardi di euro.
Paradossalmente l’opera dal valore più alto non è di Van Gogh ma di Paul Gauguin (con cui il pittore olandese ebbe un contrastato rapporto sfociato nei due mesi vissuti insieme nella Casa Gialla di Arles): è “La visione del sermone”, dipinto del 1888 proveniente dalla Scottish National Gallery di Edimburgo. Da sola vale oltre 150 milioni di pounds, cioè quasi 200 milioni di euro.

Ma ovviamente tutte le opere degli autori in mostra (oltre a Van Gogh e Gauguin ci sono Seurat, Pissarro, Signac, Guillaumin, Bernard, Delacroix, Courbet, Millet e altri) hanno un valore enorme. Alcune, tra l’altro, sono delicatissime. E perciò anche il trasporto è programmato nei minimi dettagli.
Casse da tutto il mondo
I dipinti infatti sono assicurati dal momento in cui vengono inseriti in una cassa per essere portati a Padova fino a quando non ritornano ai musei prestatori. E il trasporto avviene con tutte le cautele del caso. A volte le stesse casse arrivano a costare fino a 150 mila euro. «Van Gogh usava tele non preparate e colori poveri. Per questo i suoi quadri sono molto fragili e alcuni hanno il divieto assoluto di viaggiare», ha spiegato il curatore Marco Goldin.
Quelli che possono farlo devono avere una protezioni altissima e devono essere mantenuti, durante il trasporto, con una climatizzazione costante.
Gli ispettori dei musei
Climatizzazione e sicurezza sono appunto le condizioni che gli impiantisti hanno dovuto assicurare al San Gaetano. Già nel novembre scorso sono arrivati a Padova gli ispettori dei musei prestatori, in primis quelli del Kröller-Müller di Otterlo, per verificare le condizioni dell’edificio.
I primi lavori infatti sono stati realizzati già nell’estate scorsa ed erano funzionali anche all’esposizione dei reperti e delle mummie egizie della mostra di Belzoni in corso in questi mesi. «Ci siamo portati avanti abbiamo approntato un progetto comune che potesse andare bene per tutti i tipi di esposizione», spiega Andrea Colasio.
«Un anno e mezzo prima della mostra bisogna approntare un facility report rispondendo ai requisiti dei prestatori. È sulla base di questo lavoro che ispettori e assicuratori vengono a controllare che sia tutto in regola», racconta Carlo Chiodin, ingegnere consulente di “Linea d’ombra” per l’impiantistica.

Sicurezza e impianti
Ma come sarà il nuovo sistema di sicurezza del San Gaetano? «La prima regola è che nessuno sappia bene com’è fatto. Non possiamo svelare informazioni utili agli eventuali malintenzionati – risponde Chiodin – Di certo ci sarà una control room presidiata da guardie armate 24 ore su 24. Con i più avanzati sistemi di allarme, sensori anti-intrusione e tv a circuito chiuso». Importante, soprattutto per la climatizzazione, è che ci siano sistemi di emergenza che possano garantire il funzionamento di tutti gli impianti in caso di blackout o di malfunzionamenti. «I lavori sono costati in tutto quasi un milione e mezzo di euro – conclude l’assessore Colasio – Il San Gaetano prima poteva ospitare solo eventi di serie B o serie C. Abbiamo messo la parola fine a questa incertezza identitaria». —
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