Padova, rinnovata l’ordinanza anti-rumore: «Diventerà legge comunale»

Stop alla musica in centro e al Portello, da mezzanotte alle 6 del mattino. Provvedimento in Consiglio entro l’estate. Intanto è stata prevista la proroga fino al 30 settembre

Marta Randon
Giovani affollano piazza dei Signori spesso disturbando il sonno dei residenti
Giovani affollano piazza dei Signori spesso disturbando il sonno dei residenti

«L’ordinanza anti-rumore del sindaco Giordani entrerà presto nel regolamento della polizia locale». Lo annuncia l’assessore alla sicurezza Diego Bonavina che aggiunge: «La porteremo in Consiglio comunale entro l’estate. È giusto consentire il riposo notturno ai residenti».

Da anni il Comune ha sposato la linea del divieto di “fare” o ascoltare musica nelle piazze del centro e in una parte del Portello da mezzanotte alle 6 del mattino.

Il sindaco Sergio Giordani ha disposto un’ulteriore proroga fino al 30 settembre. «La strada intrapresa è quella giusta» afferma Bonavina.

Divieto di amplificatori

Nello specifico c’è il divieto «di far uso di qualsiasi strumento musicale nonché di riprodurre musica tramite dispositivi elettronici e digitali con microfoni, diffusori o altri accessori di amplificazione acustica».

È altresì vietato «l’utilizzo di qualsiasi altro dispositivo in grado di produrre emissioni sonore tali da creare disturbo».

Stop, quindi, a chitarre, bonghi, ma soprattutto ad amplificatori collegati agli smartphone che i giovani amano sparare a tutto volume in centro disturbando i residenti durante la notte.

Le aree interessate

L’ordinanza è valida nelle piazze del centro storico e in tutta l’area pubblica del centro delimitato dalle mura cinquecentesche (escluso Prato della Valle in occasione di manifestazioni autorizzate) e di una porzione del rione Portello compresa tra Porta Portello, Lungargine Piovego, via Gradenigo, via Ognissanti, via Orus, via San Massimo, vicolo San Massimo, via Tiepolo, via Belzoni, Largo Meneghetti, ponte Omizzolo e via Jappelli. Naturalmente non riguarderà eventuali concerti, che qualora dovessero essere organizzati, avranno le dovute autorizzazioni.

Nell’ordinanza (l’ultima è firmata dal vicesindaco Andrea Micalizzi perché il primo cittadino è all’estero) è precisata la posizione del Comune.

«C’è la necessità di contemperare le esigenze di socializzazione e di ritrovo in gruppo in spazi ed aree aperte del centro cittadino da parte di fasce di ragazzi che ascoltano insieme la musica, quale espressione e segno di riconoscimento di una precisa identità giovanile e metodo di evasione e superamento di uno standard di vita tradizionale, con quella di assicurare un’adeguata tutela della fascia di riposo notturna per i residenti nelle aree maggiormente interessate dall’aggregazione giovanile».

Le proteste dei residenti

«C’è il sacrosanto diritto al riposo e alla salute», «la mattina dobbiamo andare a lavorare». Sono alcune delle dichiarazioni dei residenti che vivono al Portello e nelle tre piazze del centro. Per alcuni, quella del sindaco, è un’ordinanza inutile. «Se poi di notte qualcuno suona e canta sotto le nostre finestre e le forze dell’ordine al telefono ci dicono che non hanno auto e uomini per intervenire a che cosa serve?» sbottano avvelenati.

Per Paola Lincetto, portavoce del comitato “Stop Degrado Padova” «inserire l’ordinanza nel regolamento dei vigili urbani è un piccolo passo. Però si può e si deve fare di più. L’orario deve essere rivisto, da mezzanotte alle 6 di mattina non basta. Di giorno i ragazzi devono studiare, noi residenti dobbiamo avere il diritto di poter leggere un libro o guardare la televisione».

Con l’arrivo della bella stagione la situazione peggiora. «L’altra sera – continua Lincetto – in piazza dei Signori c’era una festa al bar dalle 19 alle 22. Serve una maggiore attenzione al rumore. Non è solo una questione di riposo, il rumore porta malattie, è provato scientificamente».

«Le lamentele ci saranno sempre; quando ci sono migliaia di persone in strada, tantissimi giovani, il rumore è inevitabile» chiude Bonavina.

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