Padovani in coda per poter visitare l’orto botanico appena riaperto dopo il lockdown
Ben 56 biglietti staccati e c’è chi è arrivato in anticipo. Il direttore Calore: «Da lunedì ticket anche online»

PADOVA. Addirittura in anticipo sull’orario di apertura: alle dieci in punto di ieri mattina, giorno del nuovo inizio per l’orto botanico, c’erano già tre visitatrici pazientemente in attesa davanti al cancello. Erano una mamma con il suo bambino e due ragazze, che hanno approfittato della splendida mattina di sole per godere di una passeggiata nel magnifico giardino dell’università. Nell’arco della giornata, complessivamente, sono stati venduti 56 biglietti: pochissimi se li confrontiamo con le lunghe file a cui si era abituati, ma davvero numerosi in questo particolare contesto. Basti pensare che alla Cappella degli Scrovegni, invece, nel giorno della riapertura non si è presentato nessuno.

«In questo momento i numeri non sono importanti» dice Carlo Calore, direttore dell’ufficio Eventi permanenti dell’area Comunicazione e marketing «quel che conta ora è ripartire. Per semplificare le procedure, consigliamo ai visitatori di prenotare il biglietto in anticipo, al servizio telefonico, in modo da evitare le code: è più agile, ma anche più sicuro sia per loro sia per i dipendenti che lavorano in biglietteria. Da lunedì, poi, sarà possibile acquistare il biglietto anche online». Nel suo primo giorno di riapertura al pubblico, il giardino si presentava in tutto il suo splendore: baciato da un caldo sole primaverile e con le piante più rigogliose che mai. Dalle ninfee agli oleandri, i fiori in questo periodo sono un’esplosione di colori, incorniciata dal verde brillante. Anche ieri la nutrita squadra di esperti giardinieri era all’opera con la manutenzione ordinaria, sempre molto impegnativa considerando l’estensione e la quantità di specie che ospita l’orto botanico. Qualcuno eliminava foglie morte per tenere pulito, qualcuno annaffiava, qualcuno verificava lo stato di salute di tutti i “residenti”. Con una modifica all’orario abituale (che prevedeva l’apertura sette giorni su sette), poi, si è scelto di tenere un giorno di chiusura (il lunedì) da destinare alla manutenzione ed alle sanificazioni straordinarie. Complice forse il fatto che lo spazio è quasi tutto aperto (fanno eccezione solo le serre), il pubblico sembra aver apprezzato la riapertura e ieri, passeggiando per il parco, s’incontravano visitatori di ogni età, in coppia o in solitaria, intenti a godere dei colori e dei profumi. C’erano studenti universitari, anziani, persone di mezza età: un pubblico come sempre variegato e, forse, affezionato a questo tesoro dell’ateneo.
Tra qualche giorno, sabato 30 maggio, riaprirà al pubblico anche l’altro sito naturalistico dell’Università di Padova, Villa Bolasco a Castelfranco Veneto, già premiata nel 2018 come “parco più bello d’Italia”. Villa Bolasco rimarrà aperta nel fine settimana e nei festivi, mentre l’orto botanico è visitabile tutti i giorni meno il lunedì. È sempre preferibile la prenotazione telefonica (049. 8273939).
Per quanto riguarda l’orto, poi, l’ateneo propone uno speciale abbonamento, che consente l’ingresso fino a gennaio 2021. Il ticket costa 15 euro per i visitatori individuali e di 30 per le famiglie, comprende una visita guidata e garantisce l’accesso gratuito anche a Villa Bolasco. Gli accessi sono contingentati, non più di 120 per ciascuna ora di apertura. —
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