Palpebra lesionata il chirurgo deve risarcire
Si sottopone ad un intervento chirurgico per la correzione della palpebra a causa di un disturbo di ipersecrezione lacrimale, ma non dà l’esito sperato. Anzi. Deve sottoporsi a nuovi interventi per sistemarlo, accusando un danno, seppur lieve, estetico e funzionale. Ora a distanza di 4 anni il giudice civile Chiara Franzon ha condannato il medico a risarcirle il danno, ossia 6.190 euro di danni, 5.900 euro di rimborso spese mediche, oltre a 4.800 euro di spese di lite. Non è stata ritenuta in alcun modo responsabile di quanto accaduto la struttura dov’era avvenuta l’operazione, villa Medea, visto un precedente accordo che solleva la struttura da eventuali contestazioni riferibili all’operato chirurgico. Il giudice si rifà alla documentazione in atti e alla consulenza del Ctu che hanno confermato che le lesioni alla donna (assistita dall’avvocato Carlo Mursia) sono riconducibili a quella operazione avvenuta il 13 aprile 2015. Il danno biologico permanente che si accerta è pari ad un 2-3% e un livello di “sofferenza lieve”. In merito all’intervento contestato il consulente tecnico si esprime così: «La scelta di incisione cutanea con scollamento di lembo dermo epidermico e asportazione di cute in eccesso appare incongrua per la correzione dell’abbassamento palpebrale e del possibile ectropion e anzi, foriera di ulteriori peggioramenti, come si verificò». Nel caso di specie non si provvide alla trazione e stabilizzazione della lamina tarsale e nemmeno all’apporto di tessuti molli alla palpebra inferiore che anzi si decurtò. In pratica ci fu una eccessiva resezione cutanea che ha richiesto una successiva operazione di correzione chirurgica eseguita a febbraio del 2016. —
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