Parcheggi troppo lontani, il teatro comunale si svuota

VIGONZA. La nuova piazza "ammazza" il teatro e le caviglie. Non è stato all'altezza delle aspettative l'esordio della stagione teatrale al Quirino De Giorgio. E il futuro si prevede grigio. Gli...

VIGONZA. La nuova piazza "ammazza" il teatro e le caviglie. Non è stato all'altezza delle aspettative l'esordio della stagione teatrale al Quirino De Giorgio. E il futuro si prevede grigio. Gli spettatori sono più che dimezzati rispetto agli anni precedenti: secondo i calcoli dei gestori sabato erano un'ottantina rispetto ai 384 posti a sedere. Motivo? La mancanza di parcheggi. Altro problema lamentato è la scivolosità della piazza a causa della resina che riveste il ghiaino. «Sembra scivoloso perché è nuovo, con l'uso non succederà più», replica il sindaco Nunzio Tacchetto, «quanto ai parcheggi ce ne sono nell'area retrostante, ma la gente non vuole fare un tratto a piedi». Il calo di presenze in teatro era già iniziato l'anno scorso, con la chiusura di piazza Zanella per il rifacimento del Borgo Rurale. Ma a dare il colpo di grazia è la pedonalizzazione della piazza che rende impossibile parcheggiare a due passi. Gli stalli si trovano in via della Costituzione, raggiungibili da via Molino. Manca però la segnaletica che indirizzi gli automobilisti, anche se resta il dubbio sul fatto che gli spettatori, soprattutto se anziani, siano disposti a percorrere a piedi la distanza. Un vero peccato perché il programma 2016/17 è nutrito: 29 le serate fino a venerdì 19 maggio, alle quali si aggiungono i 5 pomeriggi dedicati ai piccoli con la Rassegna bimbi che inizia il 23 ottobre con “La bella addormentata nel bosco”, e le 3 serate del Maggio Musicale. «Non c'è dubbio che le presenze siano sensibilmente calate rispetto al 2014», ammettono i gestori, «i lavori possono essere importanti ma non necessariamente incisivi. Chi vuole andare a teatro il parcheggio lo trova. Una buona segnaletica comunque aiuterebbe». Ferve, intanto, la discussione sulla piazza: molti rivogliono parcheggi e mercato, ma un ritorno al passato è improbabile. (g.a.)

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