Parco Tito Livio e palazzine liberty Un progetto unico per il Boschetti

Lorenzo Attolico al lavoro su una visione d’insieme dell’area. Ma la Soprintendenza vigila sul rispetto delle prescrizioni
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Un progetto unico per “armonizzare” il parco su piazzale Boschetti con il restauro delle due palazzine liberty. Sarà lo stesso architetto, Lorenzo Attolico, ad occuparsi della ricucitura di una “ferita” cittadina data dall’abbandono dell’area ex gasometro, poi Siamic, divenuta infine terminal delle corriere Sita e adesso slargo di parcheggio. Un progetto però su cui vigilerà la Soprintendenza, forte del vincolo che grava sui due edifici abbandonati.



Serve una visione d’insieme, è l’indicazione arrivata da Palazzo Moroni. E così Lorenzo Attolico, storico collaboratore di Enzo Siviero nonché docente di Composizione architettonica al Bo, ha allargato lo sguardo dal parco alle due palazzine liberty, destinate a diventare residenze di pregio (in cambio della cubatura liberata dal Parco Iris, che sarà ampliato).

«Quest’area ha visto imprimere su di sé i segni delle trasformazioni urbane di fine ’800 e primi ’900. Ma ha recentemente perso quei pochi segni e testimonianze che avrebbero potuto caratterizzare meglio il profilo di un’epoca di sviluppo industriale ormai perduta», spiega l’architetto Attolico nel suo progetto. Da qui dunque l’idea di un intervento che restituisca un rapporto con il fiume. E poi il legame con le palazzine, rappresentato da una «piastra a vela che si approssima ai livelli di copertura degli edifici», si legge nel progetto.

In prospettiva c’è anche la pedonalizzazione di un tratto di via Trieste (deviando il traffico su via Valeri) per recuperare una relazione anche con l’area dell’ex Pp1.



Attolico ha anche pensato a un nuovo porticato, lungo il prospetto sud delle palazzine. Mentre nello spazio tra gli edifici (dove c’era l’ex magazzino Boschetti, oggi abbattuto) dovrebbe sorgere uno spazio polifunzionale su due livelli «costituito da elementi a forma di vela». Al di sotto, nel disegno dell’architetto, si potranno tenere iniziative come «mercati ed attività sociali», con un’ampia flessibilità di utilizzo.

Sul progetto però dovrà esprimersi la Soprintendenza, proprio a causa del vincolo che grava sulle due palazzine. Una tutela che risale addirittura al 1983 quando una variante al piano regolatore ha destinato l’area a verde pubblico con “tutela dello stato di fatto” delle palazzine. Poi nell’agosto del 2005 la «dichiarazione di interesse storico-culturale».



Oggi dunque i lavori per realizzare il parco, finanziati dal Bando Periferie, sono già in gara: alla scadenza per la presentazione delle offerte sono arrivate due proposte. Un raggruppamento capitanato dalla Bortoletto Metal Construction di Scorzè e un altro guidato da Zara Metalmeccanica di Dolo. Nelle prossime settimane l’aggiudicazione. E in primavera le ruspe al lavoro. —

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