Parco Treves, ingresso gratuito nel giardino storico

Più di cento persone hanno partecipato alla prima visita gratuita di uno dei parchi più suggestivi della città.

Il parco Treves de’ Bonfili, vicino a porta Pontecorvo, in via Bartolomeo d’Alviano, è tornato a ingresso gratuito, tanto per i padovani che per i turisti. Oggi l’inaugurazione, cui hanno preso parte oltre cento persone: per tutti i partecipanti una visita guidata in uno dei luoghi più suggestivi della città. Un success o per l’assessore al Verde pubblico Andrea Micalizzi, che ha preso parte all’iniziativa.

Il Treves è un incontro magico di storia, natura e arte che porta la prestigiosa firma dell’architetto Giuseppe Jappelli. Realizzato in stile romantico all’inglese con sottolineature della cultura massonica e filogiacobina. Fu commissionato dai Treves tra il 1829 e il 1835. Nel 2009, dopo sei anni di lavori, era stato riconsegnato alla città riportando alla luce numerosi capolavori dell’opera jappelliana: la cavallerizza, la serra delle palme, la straordinaria collezione di piante grasse di Elisabetta Treves. Da allora il parco era stato affidato all’associazione Artopolis e l’ingresso regolato da un tariffario: 1 euro per i padovani, 2 euro per i turisti e 5 euro per l’abbonamento annuale.

Costi popolari ma che pure avevano sollevato alcune proteste da chi riteneva che un giardino della città non avrebbe dovuto essere a pagamento. Una scelta giustificata dal bisogno di “proteggere” il parco e i suoi angoli suggestivi da presenze pericolose ma che ha portato in questi quattro anni un magro risultato annuale: appena 1500 ingressi, ovvero 5 al giorno. Quindi l’idea dell’assessore, a metà strada tra gratuità e responsabilità: «Il parco Treves», spiega Micalizzi, «torna gratuito ma manterremo il custode (che costa al Comune 25 mila euro all’anno) che continuerà a monitorare gli ingressi. In altre parole, per un periodo di prova, sarà staccato un biglietto gratuito, come succede al Roseto, per garantire un controllo dei luoghi».

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova