Paura all'Agenzia delle entrate, aggredita una stagista

PADOVA. Non ha accettato il “no” dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, così ha aggredito la giovanissima stagista dell’ufficio di via Vergerio e scatenato tutta la sua furia contro le scrivanie del primo piano dell’edificio, dove ha sede l'ufficio Padova 2. Protagonista una donna di 45-50 anni: giovedì pomeriggio, poco prima della chiusura pomeridiana, è arrivata in via Vergerio con il suo incartamento. Pretendeva che l’ufficio accogliesse la sua denuncia verso una terza persona: una competenza che non spetta ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate ma alla Guardia di Finanza. Le resistenze degli impiegati, in quanto la richiesta era impossibile, hanno provocato l’ira cieca della donna che come prima reazione ha buttato all’aria documenti, pratiche e tutto quello che era appoggiato sopra le scrivanie, quindi si è scagliata contro la giovane stagista che cercava inutilmente di placare la sua violenza. Per gli altri impiegati sono stati lunghi minuti di panico, combattuti se intervenire per calmare la donna o avvertire direttamente le forze dell’ordine. La signora ha preteso di parlare con il direttore, Biagio Zizzari, di recente a capo della filiale padovana: al suo arrivo tuttavia si era placata.
La paura però è stata tanta. Per tutti. E se qualcuno si fosse presentato nascondendo una pistola? Il ricordo corre subito al recente episodio della Banca Cooperativa di Campodarsego, quando il direttore Pier Luigi Gambarotto fu gravemente ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati da Luciano Franceschini. La questione sicurezza, infatti, è sicuramente in primo piano ed è stata affrontata più volte nelle assemblee sindacali. In particolare dai dipendenti di via Vergerio, struttura giudicata inadeguata perché distribuita su alcuni appartamenti. È molto difficile garantire la sicurezza quando chiunque può entrare, anche senza essere visto, e salire le scale che portano agli uffici ai piani superiori. E di gente che perde le staffe, di questi tempi, pare ce ne sia sempre di più.
Le pressioni del personale hanno portato la direzione ad installare delle telecamere agli ingressi: «Come se fosse difficile nascondere il volto con un berretto e un paio di occhiali da sole», si lamentano alcuni dipendenti, «quello che vogliamo è una guardia giurata che possa difendere e tutelare davvero il nostro lavoro». Tanto più che «non è la prima volta che diventiamo vittime involontarie dell’aggressività di alcuni utenti», esasperati da una crisi che mangia giorno dopo giorno anche le speranze.
Tuttavia una guardia giurata, così come le telecamere all’interno degli uffici, sono misure che cozzano contro la legge sulla privacy: «Possiamo solo sorvegliare dall’esterno», spiegano dalla direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate, «infatti abbiamo posto le telecamere al varco di tutti gli uffici e per ora questo è il massimo che possiamo fare».
Inizialmente la direzione aveva valutato la possibilità di denunciare la donna per tutelare i propri dipendenti, poi ha cambiato idea. «Aggressione è una parola grossa», precisano dalla direzione regionale, «la donna ha strattonato la stagista. Era molto alterata, passeggiava nervosamente prima di entrare nei nostri uffici ed ha avuto un comportamento inadatto ad un ufficio pubblico. I nostri dipendenti invece hanno avuto un comportamento inapprensibile. Abbiamo deciso di non sporgere denuncia, eventualmente tuteleremo i nostri colleghi se chiamati in causa».
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