Pediatria, la Regione pensa a Monselice

Per il trasferimento temporaneo in vista della ristrutturazione dell’edificio spunta l’ipotesi dell’ospedale chiuso da un anno
Belluco Ospedale di Monselice. Nella foto: i due blocchi. ph. Zangirolami
Belluco Ospedale di Monselice. Nella foto: i due blocchi. ph. Zangirolami

PADOVA. La Pediatria dell’Azienda ospedaliera di Padova potrebbe traslocare all’ospedale di Monselice. L’ipotesi è spuntata ieri mattina durante l’incontro con i direttori generali in Regione. Se l’intero edificio che ospita Pediatria sarà giudicato inagibile, c’è la possibilità che le attività siano spostate nell’edificio di via Marconi a Monselice. L’ospedale della bassa padovana infatti offrirebbe spazi in pronta disponibilità visto che molte unità operative sono state trasferite al nuovo ospedale di Schiavonia. La scelta di Monselice da un lato permetterebbe di accorciare i tempi del trasloco, ma dall’altro allontanerebbe di non poco le attività dell’ateneo patavino. In ogni caso è ancora presto per dire se la Regione, in accordo con l’Università di Padova e l’Azienda ospedaliera, opterà per la soluzione Monselice perché prima dovrà essere fatta una nuova perizia sull’effettiva agibilità dell’edificio di Pediatria. Rimane in ballo anche l’opzione ospedale Sant’Antonio, anche se a molti appare di difficile attuazione.

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Il tema è caldo e ieri mattina il presidente del Veneto Luca Zaia e l’assessore alla sanità Luca Coletto hanno incontrato i direttori generali delle Usl per individuare il percorso migliore. Anche in via Giustiniani direttori, ingegneri, informatici e tecnici sono in fermento: già dalla scorsa settimana è iniziata una serie di riunioni per definire le eventuali modalità di trasloco. Il palazzo che ospita Pediatria ha oltre sessant’anni. Tutto nasce dal piano di adeguamento anti sismico e antincendio avviato già da tempo in Azienda ospedaliera, che ha coinvolto in particolare il Policlinico e il Dipartimento per la salute della donna e del bambino. I nodi sono venuti al pettine in concomitanza con i progetti esecutivi (necessari per avviare concretamente i cantieri). In quanto progettista del raggruppamento temporaneo d’imprese che ha vinto l’appalto per Pediatria, il professor Renato Vitaliani (ordinario di Tecnica delle costruzioni al Bo), ha redatto una prima relazione evidenziando gravi lacune statiche. Si tratta però di un analisi che si basa su un calcolo, non su prove concrete di carico. Entro fine mese, probabilmente durante le vacanze pasquali, altri tecnici dell’Università faranno le prove statiche, posizionando carichi d’acqua sui solai della Pediatria, in maniera graduale, e valutando così il “comportamento” della palazzina. L’edificio è di proprietà dell’Università ed è compito della stessa redigere la controperizia più approfondita. Se sarà possibile, la ristrutturazione di Pediatria sarà effettuata in tre tranche e a turno le attività saranno ridistribuite all’interno dell’Azienda Ospedaliera. Se non sarà possibile, l’edificio sarà sgomberato e tutte le attività saranno trasferite altrove.

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