Pettenon, trend di crescita a 2 cifre

SAN MARTINO DI LUPARI. La bellezza salva il mondo e, a quanto pare, pure fatturato e lavoro: ne sono certi alla Pettenon Cosmetic di San Martino di Lupari, una spa guidata da Federico e Gianni Pegorin, rispettivamente Ceo e Presidente della realtà che ieri ha aperto le porte per raccontare come nascono i prodotti che esaltano la capigliatura, dagli shampoo alle maschere per capelli, passando per i conditioner.
Prodotti di sicura qualità, come dimostrano i numeri: 76 milioni di pezzi realizzati ogni anno, 93 paesi serviti in 5 contenenti, un export pari al 64% del fatturato, un volume d'affari di 110 milioni di euro nel 2016 e un trend di crescita pari ad un +19% negli ultimi tre anni. Le cose vanno bene, e così per i 350 dipendenti - ricercatori, tecnici, operatori, addetti ai controlli, manager, consulenti, enti certificatori - il lavoro non manca, con una produzione continua, su tutte le 24 ore, per 6 giorni alla settimana. Tutti contenti, a partire dai sindacati e dai lavoratori, i dipendenti si sono portati a casa un premio extra di circa 1.000 euro. «Questo è quello che immaginavamo e continueremo a immaginare», osservano i Pegorin, che portano avanti una storia lunga 70 anni: «Dal 1946 il made in Italy al servizio dei professionisti della bellezza di tutto il mondo». I segreti del successo stanno in un mix tra la tradizione e, per l’appunto, la cultura del made in Italy che piace al mondo, unito a un investimento continuo in ricerca e sviluppo: «Abbiamo quattro accademie per la formazione professionale, 48 formatori, 7 laboratori interni tra Ricerca e Sviluppo, microbiologico e chimici, sono 32.500 le analisi effettuate su materie prime e prodotti finiti, tre sono i siti specializzati di professional hair e skin care». Cura del dettaglio, personalizzazione e un cuore che batte anche per le donne in difficoltà: la crescita della Pettenon è affiancata anche da un'importante dimensione di responsabilità sociale: «Pettenon si è affiancata a Gruppo Polis, quattro cooperative a supporto delle donne vittime di violenza: insieme appoggiano casa Viola, una struttura di accoglienza che ospita donne vittime di violenza, anche con figli, ed offre aiuto psicologico. Il servizio ha preso il nome di Casa Viola in onore di Franca Viola, la prima donna in Italia a rifiutare il matrimonio riparatore».
Silvia Bergamin
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