Piazza Castello meno verde tagliati quattro tigli secolari

Motoseghe in azione fin dalla mattina, proteste immediate da parte di residenti Il comitato Difesa degli alberi: «Basta con questa politica degli abbattimenti»
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - TAGLIO ALBERI PIAZZA CASTELLO
BARON - AGENZIA BIANCHI - PADOVA - TAGLIO ALBERI PIAZZA CASTELLO

Piazza Castello ieri mattina è stata svegliata dal rumore delle motoseghe. All’alba una ditta incaricata dal Comune ha cominciato un lavoro di abbattimento, terminato nel pomeriggio: eliminati quattro tigli monumentali. Se inizialmente i residenti hanno pensato ad una potatura degli alberi un po’ in ritardo rispetto al calendario ordinario, si sono dovuti ricredere quando hanno visto che le motoseghe non si limitavano a tagliare qualche ramo ma recidevano in maniera netta tronchi dal diametro di oltre un metro. In molti inferociti sono scesi in strada. «Questi sono alberi secolari, non vanno tagliati», ha obiettato un residente della zona agli uomini che si stavano occupando dell’abbattimento. «Si vede che non sono alberi malati, questo è uno scempio come quello che si è verificato in via XX Settembre».

Le proteste sono seguite per tutto il giorno. «Noi siamo semplici addetti che seguono le indicazione del Comune», la repliuca degli operatori. E così a fine giornata il bilancio è stato di quattro tigli secolari, alti più di 20 metri l’uno, tagliati. Delle piante sono rimasti solo i tronchi mozzati.

«Siamo senza parole per come continua ad essere gestito il verde in città», ha detto Roberto Marinello del comitato Difesa degli alberi. «Il primo invito che come comitato facemmo al commissario prefettizio era quello di fermarsi con questi abbattimenti. Al di fuori di situazioni di rischio concreto, chiedevamo di sospendere la politica di abbattimenti della precedente amministrazione e di lasciare che venisse ripresa in mano la questione con l’amministrazione futura».

Secondo il comitato gli alberi, prima di essere tagliati, dovrebbero essere sottoposti a perizie specialistiche. «Non si può tagliare un albero che ha centinaia di anni senza prima aver fatto tutto per cercare di conservarlo. Ci vogliono perizie più approfondite, oltre all’utilizzo di metodi di mantenimento che esistono».

Il discorso della sostituzione uno a uno, garantita dalla precedente amministrazione, continua inoltre a non convincere il comitato. «Non accettiamo che un albero di oltre 10 metri con un diametro di un metro e una chioma folta venga sostituito con un alberello di 2 o 3 metri. In questo modo si vanificano tutti i benefici per quanto riguarda smog, temperature e malattie».

Infine c’è una legge del 2013 che impone ai Comuni di censire gli alberi monumentali. «È la legge 10 del 14 gennaio 2013 che obbliga ad avere particolare cura per gli alberi monumentali. Padova non ha fatto alcun censimento. Certamente tanti alberi abbattuti sarebbero stati classificati come alberi monumentali».

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