Piazza Doge a Mejaniga una trappola per i pedoni

Con le gelate si moltiplicano proteste e cadute: domenica è toccato a una mamma Gettare sale sul marmo fa peggio: negozianti assicurati per i rischi corsi dai clienti
Di Cristina Salvato

CADONEGHE. Comincia l'inverno e con esso le rovinose cadute in piazza del Doge a Mejaniga, da sempre ritenuta pericolosa, ma che nessuno ha mai provveduto a mettere in sicurezza. Sono comparsi almeno sei cartelli che indicano che il pavimento è sdrucciolevole, ma sono però sparite le corsie rosse che negli anni precedenti, a forza di proteste, erano state stese a terra: ghiacciandosi con il freddo, la gente inciampava sulle increspature, specialmente le numerose persone che faticano a camminare e che sono costrette ad attraversarla per accedere al centro medico per esami, visite e sedute di riabilitazione.

L'ultima vittima della piazza, in realtà, è una donna giovane, di 39 anni, che domenica mattina la stava attraversando per portare la sua bimba di sei anni al catechismo. «Erano le 9 e mezzo e il termometro segnava meno due gradi», racconta Patrizia Parpajola. «Avevo posteggiato l'auto nel parcheggio retrostante piazza Doge e tenendo per mano mia figlia la stavo attraversando per recarmi in chiesa. Non avevo i tacchi, ma un paio di scarponcini e non mi ero accorta dei cartelli che indicavano di fare attenzione, perché dal passaggio sotto il portico da cui arrivavo non erano visibili. All'improvviso sono scivolata, cadendo di peso». Era per mano alla bambina, pertanto non è riuscita ad appoggiarla per salvarsi.

«A parte vergognarmi e a spaventare mia figlia», prosegue Patrizia, «perché vedeva che non riuscivo a muovermi, dopo aver faticato a rialzarmi l'ho affidata a un'amica in chiesa e ho chiesto a mio marito di venire a prendermi. Sono rimasta a letto immobile per il dolore tutto il giorno. Lunedì il mio medico mi ha prescritto una settimana di riposo, in quanto mi manca la sensibilità a una gamba, e di sottopormi a raggi e risonanza per vedere se ho lesioni e se la mia ernia è peggiorata a causa della botta. Io mi auguro che qualcuno faccia qualcosa».

Tra chi da anni evidenzia la pericolosità di piazza Doge (piazza privata a uso pubblico), ci sono i titolari della cartoleria Idea. «Siano stati costretti ad assicurarci contro le cadute dei clienti», rivelano Debora e Denis Zilio, «perché viene sparso il sale, credendo di risolvere il problema, ma che sul marmo crea una patina scivolosa come sapone. Aiutiamo di continuo persone che cadono: l'anno scorso una signora scivolò con le stampelle e cadde sulle ginocchia appena operate».

Il consigliere Devis Vigolo ha chiesto tempo fa al municipio la documentazione sui materiali di cui è lastricata e sulle prove eseguite. «I dati dicono che sono antiscivolo, anche il marmo di Trani», sottolinea il consigliere, «ma sfido chiunque a camminarvi sopra d'inverno senza cadere. L'hanno disseminata di antiestetici cartelli di avviso: potrebbero invece intervenire sostituendo il marmo con materiale antiscivolo, magari in una parte soltanto della piazza, per creare un camminamento sicuro».

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