Piazzola sul Brenta: Maschio assolto, non fu truffa per gli arredi del ristorante

piazzola sul brenta. Sei anni dopo le accuse arriva la sentenza di assoluzione con formula piena perché il fatto non sussiste nei confronti di Mirco Maschio, oggi presidente di Maschio Gaspardo spa, Nicola Doria, allora dipendente di un’azienda della famiglia Maschio e Arturo Valentini e Silvia Cimolin in qualità di consulenti. I fatti risalgono all’inizio dell’anno 2012 e avevano coinvolto Egidio Maschio, scomparso nel giugno 2015, stralciato dal processo quando morì. L’inchiesta nasce da una denuncia presentata alla Guardia di Finanza dai fondatori e soci de “La Sfinge Veneta” P.L. e A.M. che gestivano il ristorante “Boschiera” di Piazzola sul Brenta. Secondo la pubblica accusa, la truffa sarebbe avvenuta in quanto, attraverso una serie di operazioni, gli imputati avrebbero indotto in errore i due, non restituendo loro gli arredi di un ristorante-albergo in costruzione per un valore di 524.044 euro. Accuse che si sono dimostrate infondate.
«vicenda oltraggiosa». «La sentenza emessa oggi rappresenta la più ampia formula liberatoria prevista dal nostro ordinamento e la fine di una vicenda oltraggiosa che ha rischiato di gettare un’ombra sull’integrità della famiglia Maschio, a capo di una grande impresa di lustro internazionale qual è Maschio Gaspardo - 8 stabilimenti produttivi e 13 filiali commerciali al mondo, 2.000 dipendenti - che nella vicenda non ha avuto alcun coinvolgimento né diretto né indiretto» recita una nota dell’azienda Maschio. La difesa era rappresentata dallo studio Chiello di Padova con i legali Giovanni Chiello e Laura Samà difensori di Mirco Maschio e Nicola Dorio e dall’avvocato Mario Gregio per conto di Arturo Valentini e Silvia Cimolin.
LE ACCUSE. Le accuse erano le seguenti. Nel 1992 P. C. e A. M. fondano la Sfinge Veneta e prendono in gestione il ristorante “Boschiera” che registra un volume d’affari in costante crescita. Nel 2002 è devastante l’effetto dell’euro: il fatturato si dimezza e si riduce ancor più in seguito alla crisi dal 2009. Tuttavia quando gli affari vanno a gonfie vele, P. C. e A. M. decidono di creare la società Cairo Veneta srl per edificare un ristorante albergo. È il 2002 e stipulano un primo contratto di locazione finanziaria immobiliare con Banca Agrileasing spa tramite il Credito Cooperativo dell’Alta Padovana per 2.557.607 euro, da saldare con 180 canoni mensili. Molti soldi vengono spesi per acquistare gli arredi destinati al complesso usando i fondi sociali. Il denaro non basta e la banca nega un nuovo canale di finanziamento di fronte alle difficoltà finanziarie della società. La soluzione? Un accordo con i Maschio che insieme detengono il 75% del capitale sociale. Le odierne parte offese reclamano un comportamento scorretto dei Maschio, ma il giudice non la pensa così e assolve tutti gli imputati. —
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