Plastica, legno, asfalto e polli: aria irrespirabile da Albignasego a Cadoneghe

Tremende puzze, odori insopportabili, tanfi da bruciare in gola. È un mese che i residenti di diversi Comuni metropolitani, neanche confinanti tra loro, lamentano insoliti odori

ALBIGNASEGO. Tremende puzze, odori insopportabili, tanfi da bruciare in gola. È un mese che i residenti di diversi Comuni metropolitani, neanche confinanti tra loro, lamentano insoliti odori, per lo più di sera o all’alba: Albignasego, Maserà, Cadoneghe, Vigodarzere e Limena. Plastica, legno, asfalto, pollina: gli odori compaiono e persistono fastidiosamente, obbligando le persone a barricarsi in casa. Si chiama il 112, i vigili, i sindaci, si scrive su Facebook, si esce a controllare: invocano tutti in un intervento. Dalla loro – è bene saperlo – hanno una recente sentenza della Cassazione (la 14467/2017), la quale ha stabilito che gli odori molesti sono assimilabili al getto pericoloso di cose (articolo 674 del codice penale). Per accertarne la presenza non è necessaria una perizia tecnica, in quanto, per sanzionare il responsabile, il giudice può tenere conto delle dichiarazioni delle persone.

Ieri mattina in via Torino non si respirava dal tanfo emanato da un allevamento di polli in territorio di Padova. Un problema arcinoto, come risaputa è l’esasperazione dei residenti. Ai quali si è aggiunto di recente qualcuno nel resto del quartiere di San Tommaso che avverte olezzi maleodoranti provenire – a suo dire – dal depuratore. «Venerdì abbiamo incontrato due tecnici di Acque Venete» precisa l’assessore all’Ambiente, Maurizio Falasco, «i quali ci hanno confermato di avere svolto dei sopralluoghi e di avere parlato con alcune persone del posto. Ma l’odore non è riconducibile a quello dell’attività del depuratore, il quale, tra l’altro, smette di funzionare alle 17.30, molto prima delle 20, quando la gente lamenta di sentire la puzza. Dovrebbe essere pertanto l’allevamento di polli oltre via Torino dove con i tecnici dell’Usl abbiamo svolto un sopralluogo due mesi fa: la stalla è a norma e non possono obbligare ad effettuare alcun intervento».

Non era mai capitato che a Cadoneghe un intero quartiere lamentasse così a lungo odori di plastica bruciata. Se prima compariva la sera, di recente è l’alba il momento preferito dall’insozzatore per ammorbare l’aria di Mejaniga. La puzza è stata segnalata più volte lungo la zona centrale del paese, tra le vie Leopardi, Colombo, Franco, Marconi e il parco delle Repubblica. Un residente si è recato anche dai carabinieri a sporgere denuncia.

A Limena, che ha passato anni a lamentarsi della puzza di concime, adesso l’aria è impestata dall’odore penetrante e fastidioso di asfalti e bitumi. Vigodarzere ha un doppio fronte: in via Manzoni e limitrofe il problema pare causato da qualcuno che brucia i rifiuti, ben diverso è l’odore avvertito tra l’ex deposito aeronautico e la stazione ferroviaria. «Vigili e carabinieri escono ad ogni segnalazione, ma non riusciamo a scoprire la fonte» commenta il sindaco Adolfo Zordan. A Maserà infine da alcune sere ci si lamenta per puzza di bruciato in via Terradura e in via Caim.
 

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