Portava la nipotina a chiedere l’elemosina: condannata

Tre mesi a una donna bulgara fermata dai vigili urbani. Aveva obbligato la dodicenne a mendicare in piazza a Piove di Sacco

PIOVE DI SACCO. Tre mesi di reclusione per accattonaggio minorile. È la pena che il giudice Nicoletta De Nardus ha inflitto a Ruska Atajanova Asenova, bulgara di trent’anni, in una delle non frequentissime applicazioni dell’articolo 600 octies del codice penale.

La donna nel 2014 era stata notata da alcuni passanti in piazza Vittorio Emanuele a Piove di Sacco mentre aveva portato a mendicare una bambina. Una ragazzina esile, che dimostrava ancora meno degli anni che aveva. Sul posto erano arrivati i vigili urbani che avevano fermato la bambina che chiedeva l’elemosina. È risultato avere 12 anni e che la Atajanova la controllava da poco distante.

Vennero entrambe portate al comando e per la zia scattò la denuncia visto che l’articolo del codice parla chiaro: “Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque si avvale per mendicare di un persona minore degli anni quattordici, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare, è punito con la reclusione fino a tre anni”.

La denuncia è finita sul tavolo del pubblico ministero Roberto Piccione, che ha delegato le indagini in merito alla ricostruzione del fatto. L’episodio è rimasto isolato ed anche in considerazione di questo la pena è stata molto leggera. I nomadi o comunque chi chiede l’elemosina servendosi di minorenni sanno bene che si tratta di un reato e anche per questo raramente stanno vicini al minore, limitandosi a controllare da un posto sicuro. Dando l’ordine al bambino di fuggire in caso di controlli delle forze dell’ordine.
 

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