Pranzi e messe sotto i tendoni a Cittadella e Monselice

All'insegna della tradizione, con pranzi sotto il tendone e qualche prete a dire messa: è il Natale dei presidi del 9 dicembre, e più che aria di rivoluzione si sente il gusto della profonda provincia veneta, smarrita dalla crisi e ora in cerca delle proprie radici dopo gli anni ruggenti delle partite Iva. A Cittadella fervono le trattative per avere un sacerdote la notte della vigilia: «Sarebbe bellissimo, abbiamo contattato due preti, stiamo aspettando che almeno uno di loro ci dica di sì» annunciano i manifestanti.

Gesù nasce al freddo e al gelo, loro si ripareranno sotto il tendone e la cena di stasera sarà all’insegna della condivisione: «Contiamo di essere almeno un'ottantina», spiegano.

Un’idea sicuramente maturata anche nel viaggio a Roma di domenica. «Ognuno di noi porterà qualcosa da casa, ci stiamo organizzando al meglio. Come da tradizione non ci faremo mancare il pesce».

Non ci saranno cose elaborate, le leccornie sono popolari: «Avremo di certo le seppie in umido con la polenta». Per chiudere il cerchio e rendere tutto eccezionale «avremmo bisogno che almeno uno dei parroci che abbiamo sentito ci desse l’ok, questo ci permetterebbe di vivere in maniera piena la vigilia».

E l’anima cattolica – il Veneto dei forconi moderati, del resto, ha trovato in Papa Francesco il proprio leader di riferimento – si farà sentire anche a Montagnana, dove i manifestanti stanno cercando di organizzare, a loro volta, una messa per celebrare il Natale, già questa sera o domani vicino al capitello.

A Monselice, invece, presidio senza blocchi il 25 dicembre sotto il tendone: i manifestanti si ritroveranno a pranzare insieme.

Si prendono una pausa i forconi di Piove di Sacco, a Tognana, e di Villa del Bosco a Correzzola; Natale in famiglia anche ad Abano Terme così come per i protagonisti del presidio di Corso Stati Uniti, a Padova. Ed anche gli attivisti di Cittadella non procederanno a blocchi e rallentamenti a Natale. (s.b.)