Prato, “lifting” per 21 statue «I privati ne adottino una»

Terminato il restauro delle prime 29 statue del Prato, il Comune apre il cantiere su altre 21 e lancia un appello ai privati per reperire le risorse necessarie per sistemare le rimanenti 28. Tra quelle già restaurate e quelle per cui il restyling è ancora in corso d’opera, grazie anche alla Fondazione Cariparo e al contributo di privati e aziende padovane, ora ne mancano all’appello “solo” 28.
15 mila euro a statua
«Il restauro di ogni statua costa circa 15mila euro, quindi se qualche imprenditore fosse interessato ad adottarne una ne saremmo molto felici – spiega l’assessore all’edilizia monumentale, Andrea Colasio –. Il nostro obiettivo è consegnare ai padovani una piazza completamente restaurata entro il 2020, sia con il frontone del Rabin che con tutte le 78 statue rimesse a nuovo». In tutto parliamo di un’operazione che fin qui è costata 600mila euro, considerati i primi due lotti già conclusi (21 statue) e una parte del terzo e del quarto, di cui 60mila investiti da Cariparo, 190mila dall’amministrazione comunale e ben 350mila assicurati da Art Bonus, l’incentivo fiscale per chi effettua donazioni a sostegno del patrimonio culturale pubblico italiano. Da qui l’appello di Colasio per ultimare il restauro completo dell’isola Memmia in Prato della Valle. Nel frattempo, sono stati conclusi i lavori di restauro su quattro statue del terzo lotto, quella di Alberto Azzo II D’Este, di Clodio Trasea Peto, Torquato Tasso e Pietro d’Abano e di altre cinque del quarto lotto: Andrea Mantegna, Papa Paolo II, Papa Eugenio VI, Papa Alessandro VIII E Papa Clemente XIII.
LAVORI IN CORSO
A queste vanno aggiunte le 21 completate del primo e secondo lotto. A contribuire attraverso Art Bonus, oltre ad una trentina di privati anche l’azienda tedesca Fischer con sede a Padova in corso Stati Uniti (che ha scelto di restaurare la statua di Mantegna) e l’Ordine degli Avvocati. Con i finanziamenti già stanziati rimangono quindi da restaurare 24 statue e 4 obelischi del quarto lotto.
LE 28 STATUE
Neanche un euro invece c’è ancora per le ultime 28 statue, per cui servirebbero circa 420mila euro che l’assessore Andrea Colasio spera di riuscire ad ottenere grazie ad altri contributi privati attraverso Art Bonus. «Sarebbe un’occasione importante per legare il proprio nome alla storia di Padova e dare un contributo al patrimonio artistico e culturale della città. Finora ne abbiamo ricevuti molti e di questo siamo soddisfatti, ma ora serve ultimare l’opera e faccio appello agli imprenditori padovani».
LA FRAGILITà
Le 78 statue e gli 8 obelischi realizzate alla fine del Settecento in pietra tenera dei colli Berici sono “cagionevoli”, perché costruite con un calcare molto vulnerabile rispetto agli agenti atmosferici. Questo comporta il fatto che una volta ogni 10 anni tutte le statue debbano essere soggette ad un restauro straordinario. «Vero, anche se cercheremo di allungare i tempi facendo una manutenzione ordinaria costante che dovrebbe migliorare la situazione – spiega Domenico Lo Bosco, funzionario Edilizia Monumentale e Lavori Pubblici di Palazzo Moroni – Purtroppo anche alcuni interventi precedenti non sono stati realizzati nella maniera migliore, tanti da aumentare addirittura il volume della statua, che in alcuni casi si è spaccata». —
Luca Preziusi
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