Primavera in anticipo sui Colli Euganei, i mandorli sono già in fiore

La storia.
La primavera bussa alla porta un mese prima. Ad annunciarla ci pensano i mandorli in fiore del lungo viale del Monte Fasolo, una delle più suggestive e romantiche passeggiate dei Colli Euganei. Mandorli che, fino ad oggi, mai erano fioriti in febbraio. A dirlo è una voce autorevole, che di fioriture nei colli ne ha viste a migliaia: è Toni Mazzetti, naturalista e autore della “bibbia” della flora euganea, volume uscito ormai 33 anni fa e che - i mandorli oggi fioriti lo confermano - meriterebbe un serio aggiornamento.
«I fiori dei mandorli sul Fasolo si son sempre visti ai primi di marzo» assicura Mazzetti «D’altro canto, sono i fiori che annunciano la primavera che comincia appunto il 20 marzo. Oggi sui Colli Euganei, invece, troviamo sia i mandorli che i bucaneve: è un chiaro segno del caos di energia che agita l’atmosfera, sconvolgendo il clima del pianeta». Mazzetti non usa mai le parole a caso, tanto meno se si parla di natura: «L’ho definito caos, ma forse andrebbe meglio parlare di anarchia del clima. Quando ce lo dicono scienziati ed esperti, stentiamo a crederci. Ma qui, a dircelo, sono i fiori e a loro è impossibile non credere. Ed è impossibile non restare allibiti di fronte a un mandorlo che fiorisce un mese prima, a pochi passi da un bucaneve, un fiore che appunto dovrebbe “bucare la neve”».

E se non basta il naturalista, si faccia una prova con l’ormai onnipresente cellulare: si vada in un social a caso e si digitino le parole «mandorli» e «Monte Fasolo»: le centinaia di straordinarie foto della natura rosa in fiore sono tutte postate da marzo in poi. «Da una parte abbiamo un fiore che tenta di resistere al freddo che non c’è più ma che dovrebbe ancora caratterizzare questo periodo, dall’altra una pianta che vuole fiorire perché fa troppo caldo: è davvero incredibile» continua Toni, che purtroppo segnala ben altre situazioni anomale sugli Euganei «Stanno letteralmente sparendo i boschi di castagni come quelli del Monte Rusta, mentre sul Venda e sul Vendevolo non si trovano più i mirtilli che sono addirittura un relitto di epoca glaciale».
C’è pur da dire che i Colli Euganei hanno da sempre rispettato la «regola dell’assurdo», come la definisce lo stesso Mazzetti: «Sul Monte Ceva a Battaglia Terme cresce l’opunzia, la pianta che appartiene alla stessa famiglia del fico d’india. E’ una pianta notoriamente tropicale. Sul Ceva troviamo però ance il ragnateloso che arriva dalle Alpi e della catene montuose dell’Europa centrale. Una pianta tropicale e una alpina convivono a pochi metri. E che dire poi della ruta patavina, sempre più rara nei nostri colli che peraltro solo l’unico luogo in Italia in cui è possibile trovarla: ebbene, questa pianta è originaria delle steppe desertiche dell’Asia centrale».

Il fenomeno delle fioriture anticipate è sempre più evidente, ma è almeno da mezzo secolo che i veri “padroni” dei colli – residenti e agricoltori – lo continuano a ripetere: «Se ne erano accorti i vecchi contadini già cinquant’anni fa, quando ripetevano che non c’erano più le stagioni e davano la colpa alle esplosioni delle bombe atomiche. Il libro sulla flora dei colli Euganei, uscito 33 anni fa, frutto dei miei studi giovanili, è buon testimone che da allora le fioriture sono anticipate di quasi un mese». —
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