Profughi, lunedì 20 presidio di protesta di Padova Accoglie
Lunedì 20 giugno dalle 14 alle 20 in piazza Zanellato alla Stanga, davanti alla sede della Commissione territoriale di valutazione delle domande di protezione internazionale, “Padova accoglie” ha organizzato un presidio e invita alla partecipazione. Perché «Padova continua a essere il punto di riferimento dell’esclusione sociale, la commissione della nostra città detiene il record nazionale di dinieghi e vede tra i suoi componenti i più efficienti generatori di marginalità sociale e degrado». I “no” alle richieste arrivano al 70%, una delle percentuali più alte d’Italia.
E ancora perché, spiegano gli organizzatori, «esistono strutture di accoglienza che lavorano seriamente per costruire nuovi progetti di vita intrecciando migranti e territorio. In questi progetti, mentre ancora la valutazione della domanda di protezione attende il responso, le persone sono già, di fatto, cittadini: vivono e gestiscono la loro casa, lavorano creando ricchezza per il territorio, interagiscono con un tessuto sociale e produttivo che, anche grazie a loro, si rinforza. Tutto questo però non conta nulla poichè la Commissione territoriale non tiene in alcuna considerazione né le condizioni oggettive che hanno imposto alle persone di fuggire dalla nazione di origine, né tanto meno della crescita di ognuno, del percorso svolto qui nell’attesa del responso».
Lo scopo, apertamente dichiarato da alcuni commissari, è semplicemente di allontanare quante più persone possibile, negando lo status di rifugiato politico con il risultato di imporre le condizioni di clandestinità a migranti che sono in Italia da lungo tempo. «Accade così che uomini e donne con contratto di lavoro, anche a tempo indeterminato, a cui è già stato negato il diritto di asilo dalla Commissione si potrebbero trovare a essere da un giorno all’altro licenziati e clandestini in caso di parere negativo del Tribunale di primo grado». Infine: «Risulta incomprensibile poi il comportamento delle Prefetture, in particolare quella di Padova, che fanno sistematicamente ricorso a ogni parere favorevole da parte del Tribunale di Venezia alla concessione dei permessi, ben sapendo che l’unica conseguenza è l’aumento esponenziale di cittadini clandestini, della criminalità e della prostituzione, come segnalato con forza da chi si occupa dell’anti tratta». (a.pi.)
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